A cura di Giacomo Cangi – In un paese come l’Italia, che ha tanti bellissimi pregi ma anche qualche difetto fra cui la mancanza di memoria, ci si è già scordati quello che è successo poco più di due mese fa. Fra la fine di aprile e l’inizio di maggio fecero molto scalpore le parole del procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro, il quale disse che fra le ong che salvano i migranti in mare ce ne sono di buone ma anche di cattive e dichiarò, ospite di un programma televisivo, che «alcune ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti» di esseri umani.
Zuccaro subì attacchi pesantissimi. Il Presidente della Camera Laura Boldrini disse che gettare ombre «su chi salva vite umane, senza avere evidenze, è una cosa grave e irresponsabile». L’ ex magistrato del pool antimafia di Palermo Giuseppe Di Lello dichiarò: «Quello di Zuccaro è più un intervento politico che giudiziario. Lo dice lui anche se molto surrettiziamente. E quindi, secondo me, fuori dal suo ruolo, nella maniera più assoluta». Arturo Scotto, deputato di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, spiegò che «Zuccaro è un uomo superficiale, un uomo che invece di fare il magistrato si è messo a fare politica (…) abbiamo chiesto al CSM di intervenire perché non può restare lì».
Non si può dire con certezza se alcune ong sono state finanziate dai trafficanti di migranti come disse Zuccaro. Quello che è ufficiale, invece, è quanto ha riportato l’agenzia Ansa e cioè che l’Unione europea ha dato il via libera «al codice di condotta delle Ong per i soccorsi in mare ai migranti (…) Il codice, secondo quanto finora trapelato, rappresenta un vero e proprio decalogo con indicazioni ben precise: dal divieto di entrare nelle acque libiche a quello di trasferire i migranti soccorsi su altre navi, dalla regolamentazione dei segnali luminosi alla dichiarazione delle fonti di finanziamento, dal possesso di certificazioni di idoneità tecnica all’obbligo di trasmettere le informazioni utili alle autorità di polizia italiane per l’attività investigativa». Se tutte le ong avessero lavorato in modo serio e trasparente ci sarebbe stato bisogno di tale codice? Il dubbio, a questo punto, sorge spontaneo. Se finalmente le ong avranno un codice da seguire, è anche grazie a Zuccaro, il quale non ha fatto altro che mostrare un potenziale problema che in molti ignoravano. Se vivesse in un paese normale, in queste ore Zuccaro riceverebbe molte scuse.