Nella classifica dei Governatori più amati d’Italia le prime tre posizioni vengono conquistate da tre leghisti, mentre le ultime tre sono occupate da esponenti del Partito Democratico. Zingaretti, Presidente del Lazio all’ultimo posto.
A cura di Giorgio La Porta – Buongoverno della Lega e del centrodestra, finalmente gli italiani se ne accorgono e premiano con un altissimo gradimento i governatori delle regioni del nord e del centro che amministrano nell’ordine Veneto, Friuli Venezia Giulia e Umbria.
L’ottimo Luca Zaia che vola verso una riconferma con quasi 40 punti di vantaggio sull’avversario, quest’anno ha fatto registrare un incremento del consenso dal 62 al 70% meritando così la medaglia d’oro nella classifica dei governatori stilata dal Sole 24 ore.
Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia e leghista doc conquista la seconda posizione con un 60% di consensi dei suoi cittadini.
Piacevolissima sorpresa per Donatella Tesei, neo governatrice della regione Umbria che ha ereditato una situazione sanitaria fatta di scandali e sprechi e che in pochi mesi è riuscita a infondere ottimismo ai suoi concittadini.
Scendendo dal ‘podio’ troviamo al quarto posto sempre un governatore di centrodestra, nello specifico la neo presidente della Regione Calabria Jole Santelli.
Per trovare un esponente del Partito Democratico dobbiamo scendere alla quinta posizione dove troviamo Nicola Bonaccini appena rieletto alla guida dell’Emilia Romagna.
Doccia fredda in negativo per il leader del Partito Democratico Nicola Zingaretti che pur governando una regione come il Lazio che ha la straordinaria bellezza di Roma e della sua provincia, si classifica ultimo con appena il 33% dei consensi.
Le ultime tre posizioni sono infatti conquistate tutte dal centrosinistra e dal PD. Al terzultimo posto troviamo Ceriscioli, governatore delle Marche, alla penultima Michele Emiliano e all’ultima Zingaretti.
Ovviamente nella classifica non compaiono i signori del Movimento 5 stelle, perché i cittadini se ne sono visti bene ad affidargli la propria sanità e pertanto in Italia su 20 regioni, il Movimento guidato da Crimi non ne governa neanche una. Così, giusto per ricordarlo.