Dopo l’esperienza in Forza Italia e come primo cittadino di Salemi, il noto critico d’arte ha deciso di tornare in campo a modo suo, con un simbolo che solo da un’uomo così carismatico potevamo aspettarci.
Infatti, nel logo di << Rinascimento >> troviamo l’immagine delle dita di Dio ed Adamo che si toccano nella celeberrima Creazione di Michelangelo.
In uno dei suoi primi comunicati esordisce parlando del particolare momento storico che la nostra Nazione sta vivendo, definendolo un “neo-medioevo culturale”.
Per questo motivo Sgarbi ci parla della necessità di un nuovo Rinascimento Italiano, dove venga riportato al centro dell’azione politica il primato della bellezza.
Egli fa leva su un pensiero che molti di noi hanno fatto proprio nel corso degli anni, ovvero la certezza che attraverso la valorizzazione del nostro vastissimo, nonché invidiatissimo, Patrimonio Culturale, si possa (ri)scoprire una concreta fonte di economia tutt’ora ignota alla nostra classe politica.
Naturalmente questa è solo la solida base su cui poggia un programma politico definito, ma sicuramente non definitivo.
In una recente intervista al Corriere della Sera, Vittorio Sgarbi annuncia con convinzione la sua linea programmatica, parlando di abolizione delle Regioni, di un’edilizia di stampo più tradizionale e di importanti cambiamenti in tema fiscale.
Sicuramente un punto davvero interessante da analizzare è l’aspetto comunicativo della proposta Sgarbiana: oltre all’utilizzo dei Social Network, dove il critico è ormai una vera e propria celebrità, egli ha manifestato la volontà – sulla scia delle esperienze positive di Grillo e Travaglio – di portare << Rinascimento >> a teatro, esponendo così le sue idee politiche.
Ovviamente siamo solamente alla fase embrionale di un progetto che potrebbe, come no, raggiungere i cuori di numerosi italiani.
D’altronde da un’uomo come Vittorio Sgarbi possiamo aspettarci qualsiasi cosa, sicuramente saprà stupirci.