– a cura di Giorgio La Porta – Aprile 2016, Silvio Berlusconi ha vinto con un’ampia maggioranza alla Camera le elezioni di tre anni fa, ma al senato non gode di larghissimi numeri, tanto che ha bisogno dei voti di alcuni eletti nelle liste di Monti e degli ex della Margherita per reggere con forza le tempeste sul Governo.
Al Colle è salito da qualche mese un ministro del ’94 l’ottimo Antonio Martino e da poco Vittorio Feltri è direttore generale della Rai.
E’ il 3 aprile quando in uno spot di Porta a Porta viene annunciata l’intervista al figlio del boss Totò Riina.
E’ immediato lo sdegno del capogruppo dell’opposizione in senato Luigi Zanda del Pd che parla di scandalo nelle aziende pubbliche. Anche Pietro Grasso, candidato al Quirinale dal Pd ha la sua da dire. I grillini annunciano una manifestazione in piazza, insieme al popolo viola, all’associazione articolo 21.
Per sabato prossimo sarà mobilitazione generale contro la presenza di un mafioso sui canali rai. Intervengono anche i sindacati che mettono a disposizione le loro strutture organizzative.
Grillo tuona da blog che la Rai ha superato ogni limite e non è possibile usare i canali della tv pubblica per far entrare nelle case dei contribuenti il figlio di un boss. Anche lui sarà in piazza e invita le associazioni delle vittime della mafia a scendere sabato prossimo a Piazza Navona.
Saviano lancia un appello dalle colonne di Repubblica. L’appello viene immediatamente sottoscritto da 100 personaggi della cultura e dello spettacolo.
In queste ore arriva la notizia che il popolo dei girotondini sta facendo una catena umana attorno alla sede di viale Mazzini per non permettere al figlio del boss di entrare nella sede della Rai e andare in onda.
Dai blog dei 5 stelle, una sola accusa nei confronti degli italiani. Se solo fossero stati loro il primo partito dell’opposizione e avessero potuto prendere la presidenza della Commissione di Vigilanza Rai, tutto ciò non sarebbe mai stato possibile, perché avrebbero aperto l’azienda come una scatoletta di tonno.
Su Twitter e sulla rete c’è il delirio totale. Si chiedono le dimissioni del presidente della Rai, il premier Berlusconi deve riferire in aula, fino a qualcuno che chiede le dimissioni del presidente della Repubblica stesso.
Nell’agenda del Governo c’era anche un provvedimento salva banche ma pare che non ci siano più le condizioni per approvarlo.
A soffiare sul fuoco della protesta italiana arrivano le immagini dell’Islanda dove una piazza permanente è appena riuscita ad ottenere le dimissioni del capo del Governo coinvolto in una questione di fondi occulti. Si capisce che la piazza può essere uno strumento valido per cacciare il tiranno. Le due piazze si iniziano a riempire, la gente marcia ordinata ma arrabbiata.
Arriva ulteriore benzina sul fuoco, un flash di una agenzia che afferma che la moglie di un ministro sarebbe indagata in una vicenda di corruzione su gas e petrolio, una vera e propria trivellopoli. Il Governo pare avere le ore contate. Era dalla fine della Prima Repubblica, dalle monetine contro Craxi che non si respirava questo clima di tensione.
Fortunatamente però c’è una sola e unica buona notizia. C’è un giornalista impazzito che è appena stato espulso dall’Ordine per aver farneticato una situazione irrealizzabile in Italia. Avrebbe ipotizzato la presenza del figlio di Riina in Rai, una trivellopoli e un decreto salva banche solo per fomentare la piazza. Fortunatamente questo giornalista per un’ po’ starà lontano dalla tastiera e non potrà fare danni.
Che bello se nel 2016 i grillini potessero davvero avere la presidenza della vigilanza Rai. Mai un mafioso andrebbe in onda per presentare il suo libro. Mai. Perché loro aprirebbero la Rai come una scatoletta di tonno e non scenderebbero a patti con nessuno. Farebbero dimettere tutti, dal primo all’ultimo.
Che bello. Altro che ipocrisia. Che bello se la gente scendesse in piazza contro le truffe che le banche fanno ai contribuenti e a quei governanti che approvano leggi scritte dai lobbisti dei poteri forti. Che bello. Ma abbiamo altro da fare. Cose molto più importanti.
Sta per iniziare Uomini e donne seguita da quinta colonna. Ah poi c’è l’isola e stasera cacceranno un vip molto vip che se la fa con la sorella del cognato del cugino dell’altro vip. Poi sabato non possiamo scendere in piazza perché c’è il derby e il derby non si tocca. Anzi meno male che ci sono il calcio e l’isola che ci distraggono da tante stronzate della politica. Anzi quasi quasi mi riprendo pure io il mio fegato. Spengo la mia rabbia, spengo la mia dignità e il mio cervello e quasi quasi accendo la tv.