Al via Atreju, la storica manifestazione della destra italiana. Tantissimi ospiti di destra e sinistra si confronteranno nei dibattiti. Solo Elly Schlein non ha accettato l’invito.
A cura di Giorgio La Porta – Non solo una manifestazione di giovani, ma un vero e proprio momento fondamentale del dibattito politico italiano. Sarebbe il caso di parlare di ‘generazione Atreju’, perché dal ’98 in poi quei ragazzi sono diventati classe dirigente del Paese. E moltissimi dei volontari che in queste ore stanno lavorando all’ottima riuscita della manifestazione, ai tempi neanche erano nati.
Nella bellissima cornice di Castel Sant’Angelo tra prodotti tipici, presepi, pista di pattinaggio e tanto associazionismo, prende al via Atreju 2023- Bentornato Orgoglio italiano.
Un programma intensissimo di lavori sui tanti dossier aperti sul tavolo del Governo, ma soprattutto un grande evento per raccontare il primo anno di provvedimenti adottati dal Governo di centrodestra.
Tanti, anzi tantissimi ospiti di tutti i partiti e di tutte le opinioni presenti all’evento. Da Paola Concia al leader di Italia Viva Matteo Renzi e il suo ex alleato Carlo Calenda, dall’ex Presidente della Camera Luciano Violante a Ivan Scalfarotto e al governatore della Puglia Emiliano del Pd e poi gli ex ministri del PD Rutelli, Damiano e Minniti e poi Carlo Cottarelli; c’è spazio per tutti ad Atreju.
Per non parlare poi dei giornalisti come Peter Gomez del Fatto Quotidiano, Ricciardi di Avvenire e David Parenzo che avranno modo di prendere il microfono moderare dibattiti e dire la loro. Ci sarebbe da domandarsi se questi ex ministri, ex premier e giornalisti siano tutti pericolosi dissidenti pronti a minare alle basi della sopravvivenza stessa della sinistra, o più semplicemente se la Schlein abbia perso una grandissima occasione per confrontarsi con i suoi avversari in una festa di partito.
Sarebbe stato un segnale forte se nessuno da sinistra avesse partecipato all’iniziativa, ma se è solo il leader a non accettare un invito si ottiene il risultato di dare l’idea di quanto non riesca a controllare neanche le sue truppe.
Atreju va avanti, mai così forte e mai così grande. In questo momento sta parlando Luciano Violante, proprio a conferma di quanto Atreju sia un luogo di confronto democratico.