-di Francesco Laviola- L’Italia sta attraversando una fase molto delicata della sua Storia. Certamente non tra le più difficili e dolorose, quest’epoca è forse, però, la più incerta. È vero che al Belpaese è sempre importato poco del suo passato e che “gli Italiani sono un popolo di contemporanei”, ma oggi è in gioco anche il futuro della Nazione e i pronostici sulla sua evoluzione sono quanto mai difficili da formulare. Quella che dovrebbe essere la prima delle questioni all’ordine del giorno nel dibattito politico italiano, ma che purtroppo spesso e volentieri passa in sordina, è il calo demografico. Non nascono più Italiani (il saldo nascite-morti al netto dell’immigrazione è di – 95 768 stando ai dati ISTAT riguardanti il 2014, Ndr) e la politica sembra disinteressarsene.
Per fortuna, tra le tante guide grigie ed insipide, c’è chi ancora riesce a distinguersi e a venire a capo dei problemi nostrani con saggi consigli, una donna che è solita serbare la verità nella sua borsetta per tirarla fuori al momento opportuno. Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati e nota dispensatrice di pensieri sciocchi ma mai fuori moda, in un tweet di ieri ha emesso il suo vaticinio: “Italia è Paese crescita zero. Per avere 66milioni di abitanti nel 2055 dovremo accogliere un congruo numero di #migranti ogni anno.” Un idea davvero sensazionale! Gli Italiani vivono un momento di difficoltà morale ed economica e non riescono ad avere figli? Rimediamo i “nuovi Italiani” all’estero!
Ciò che lascia sbalorditi di questa sonora scemenza che la presidente della Camera è stata così gentile da propinarci è la completa dissociazione dalla realtà politica del nostro tempo, in favore di un’ideologia. Le giovani coppie sono schiacciate dai problemi economici, la disoccupazione giovanile galoppa, i salari non sono comunque altissimi, mentre i mutui per comprare le case vanno pagati, mantenere i figli costa, gli asili nido non sono così diffusi da permettere alle giovani mamme di stare serene nei casi in cui non ci siano i nonni a venire in soccorso. A tutta questa lunga serie di preoccupazioni che affliggono le nuove famiglie e ai problemi delle famiglie magari meno “nuove”, ma con tanti figli e poco denaro, chi ci pensa? Le agevolazioni, gli sgravi fiscali, i sussidi e tutti gli altri strumenti che dovrebbero favorire la ripresa demografica chi li propone?
Certamente non la nostra beneamata Laura. Se il popolo non ha pane, può mangiare brioches; se l’Italia è in calo demografico può accogliere qualche decina di migliaia di migranti in più.
Sono proprio queste proposte insensate a permettere che si soffi sulla fiamma già abbastanza virulenta del populismo italico. La Boldrini non si rende conto che dicendo queste cose va contro il suo stesso interesse e che gli oppositori alle politiche di apertura nei confronti degli immigrati non hanno che da guadagnare da certe uscite. Esse offrono il destro a chi vuole urlare alla “invasione islamica”, mentre accogliere le persone che fuggono da guerre e persecuzioni è un atto di solidarietà; salvare i poveri disgraziati che si avventurano con i barconi nel Mediterraneo è un atto di civiltà; integrare coloro che vivono nelle nostre città e noi nostri paesi nel tessuto sociale della Nazione è il simbolo del futuro. Ma guai a pensare che prendersi cura degli ospiti, possa esimere alcun esponente politico dal sacrosanto dovere di badare ai problemi dei cittadini. Il multiculturalismo a tutti i costi è un idolo di cartapesta, è “fuffa”. Se entro il 2055 vogliamo diventare 66 milioni, dobbiamo però badare di essere 66 milioni di Italiani. Il rischio vero è che entro il 2055 potremmo sentire qualcuno proporre di inserire una luna e una stella al centro del tricolore…e allora sarà troppo facile per noialtri dire che fummo facili profeti nel denunciare che certe personalità avrebbero suicidato l’Occidente.