Con una telecamera nascosta vengono smascherati i profughi che giocano ai videopoker i pocket money donati dagli italiani. E’ così che finiscono i nostri soldi.
Le immagini di Striscia la notizia hanno svelato una bruttissima abitudine da parte di chi è arrivato in Italia e riceve accoglienza e un piccolo sussidio di pochi euro al giorno per sopravvivere. E’ bastato seguirli in una sala scommesse per vedere che quei soldi presi direttamente dalle tasse degli italiani finiscono in scommesse.
L’intervistatrice Rajae Bezzaz che spesso indaga nel mondo dell’immigrazione e che parla correttamente arabo essendo di origine marocchina si è sentita dare anche della razzista da parte di questo giovane ‘beccato’ a scommettere. Il pocket money di 5 euro è un diritto assoluto e guai a toglierlo, ma è così giusto darlo a chi evidentemente non ne fa un uso vitale?
Una proposta potrebbe venire già nei prossimi giorni e basterebbe dare una carta prepagata nominale per evitare alcune spese. No, il pocket money non è uno stipendio e non è un diritto di nessuno; è un aiuto che uno stato indebitatissimo e con gravi situazioni di povertà offre a chi dovrebbe vivere in altrettanta difficoltà. Se deve essere usato per scommettere o giocare è meglio toglierlo e darlo a quelle persone che ne hanno reale bisogno.
5 euro al giorno non sono moltissimi, ma sono 150 euro al mese e chissà a quanti diversamente abili farebbero comodo, a quante persone che vivono in mezzo a una strada e che non hanno diritto a nulla solo perché non sono arrivate con un barcone. Voi cosa ne pensate?