L’Istituto Cattaneo sul Corriere della Sera conferma un centrodestra a valanga nei collegi. Letta costretto a parlare di rischio di una maggioranza autonoma per cambiare la Costituzione, ma così ammette la sconfitta.
A cura di Giorgio La Porta – Centrodestra a valanga nei collegi elettorali italiani. Ormai la sfida del prossimo 25 settembre non sarà su chi vincerà le elezioni ma su come e quanto il centrodestra avrà la maggioranza e quanto Letta e il centrosinistra riuscirà a frenare tale vittoria.
Da quando esistono i sondaggi non si era mai visto un vantaggio superiore al 15%, neanche ai tempi d’oro di Berlusconi e di ‘Azzurra la nave della Libertà’; eppure in quelle elezioni si ottenne più larga maggioranza nella storia della Repubblica. Stavolta i sovranisti potrebbero fare ancor meglio e non è lontanissimo il traguardo del 66% necessario per fare le riforme costituzionali. Non a caso Enrico Letta, leader di ciò che resta del centrosinistra lancia un appello per la difesa della Costituzione, una specie di Comitato di Liberazione Nazionale per arginare l’avanzata delle destre, ma facendo ciò ammette che il centrodestra è in fortissimo vantaggio e se da una parte incoraggia i delusi di sinistra a turarsi il naso e votare, dall’altra rinuncia a quell’effetto trascinamento che nei sondaggi viene attribuito a chi viene percepito come vincitore.
Il fortissimo vantaggio di un centrodestra che vale attorno al 46% e un centrosinistra che senza Calenda, sempre secondo lo studio dell’Istituto Cattaneo, dovrebbe restare sotto il 30% si ripercuote in maniera devastante per Letta nei collegi, che ricordo vengono vinti da chi ha un solo voto in più.
Sarà difficilissimo recuperare tale divario ed è difficile se non impossibile pensare che Letta, Fratoianni, Di Maio e Tabacci possano recuperare 2 punti a settimana per le restanti 7 settimane che ci separano dal 25 settembre. Al contrario non è escluso che Meloni e Salvini mettano in campo una strategia elettorale che possa conquistare il voto degli indecisi e aumentare così il consenso sia nel proporzionale, sia nei collegi uninominali.
Chissà se ci sarà il soccorso rosso in queste elezioni o se qualcuno troverà il modo di non mandare gli italiani ai seggi. Siamo pronti a tutto.