Fa piacere sapere che gli attentissimi sindacati che sono sempre così attenti ai diritti dei più deboli, non spendano mezza parola per parlare delle condizioni dei lavoratori cinesi o di quelle frutterie indiane e bengalesi che restano aperte tutta la notte, grazie al loro collegamento con i phone center.
Era il lontano 2008 quando denunciai in Comune che alle 3 di notte si potesse fare la spesa in un quartiere di Roma, grazie ad alimentari ufficialmente chiusi collegati da una porticina interna a dei phone center. Ovviamente essendo tutto illegale si potevano comprare benissimo anche bottiglie di superalcolici, in barba ad ogni più elementare legge. Oggi ci sono centinaia di frutterie bengalesi nelle nostre città e spesso e volentieri restano aperte tutta la notte. Le condizioni di quei lavoratori sono molto differenti dalle condizioni dei dipendenti delle grandi catene. Peccato però che i sindacati non se ne accorgano o facciano finta di non vedere cosa si nasconda dietro quelle frutterie, così come non vedono i negozi e i capannoni cinesi che oltre a detenere merci con il marchio CE contraffatto realizzati con sostanze e vernici tossiche, sfruttano i dipendenti come dei muli da soma.
Avete mai visto vele affittate dai sindacati per dire non comprate merci dai cinesi o frutta dai bengalesi? Solita storia, due pesi due misure.