Concentrare le operazioni di voto in un solo giorno nel pieno di una pandemia, non è un modo per disincentivare la partecipazione?
A cura di Giorgio La Porta – Chi non ricorda le file chilometriche alle elezioni politiche del 2001 fuori dai seggi e il Ministro degli Interni Enzo Bianco costretto a prorogare le operazioni di voto fino a tarda notte? Adesso c’è un’aggravante non da poco, una pandemia che da due anni condiziona ogni comportamento sociale. Sarà il caso di ‘spalmare’ in un giorno e mezzo, per non dire addirittura in due giorni le operazioni di voto ed incentivare la partecipazione al momento più alto della democrazia?
O qualcuno preferisce file spaventose e annunci di lungaggini ai seggi sin dai primissimi tg della mattina, per disincentivare la gente a mettersi in coda e dunque a votare?
Siamo in pieno agosto e nonostante il caldo abbiamo picchi di contagi e 175 morti al giorno ed è quasi scontato che, come nei precedenti anni, con i primi freddi aumenteranno ulteriormente sia le influenze che i contagi. Non è un dettaglio affatto secondario prevedere sin da ora che tutti i cittadini possano esprimere il loro voto in piena sicurezza, senza dover fare file o rischiare la propria salute.
Lancio un appello alla responsabilità di tutte le forze politiche e alle nostre Istituzioni. Si voterà anche per le regionali in Sicilia e ci sarà anche la terza scheda. E’ inevitabile che se voteranno almeno 7-8 cittadini su 10 come nella media italiana delle consultazioni politiche, si creeranno file e assembramenti.
Se alle amministrative molte persone hanno deciso di astenersi, non possiamo permetterci di mandare la gente a casa per paure e timori che non hanno nulla a che fare con la politica e allontanarli così dal seggio elettorale.
Ricordiamoci sempre che i Palazzi, dal primo all’ultimo, compreso quel Colle più alto che non viene direttamente eletto dai cittadini, trova una legittimazione dalle urne elettorali e maggiore è la partecipazione, maggiore è la sua legittimazione popolare.
Almeno stavolta sulle regole cerchiamo di essere tutti d’accordo. Poi se qualcuno magari pensa di trarre vantaggio dalla bassa affluenza al voto, almeno si assuma le responsabilità pubblicamente di tali prese di posizione.
Per questo oggi lanciamo un appello pubblico sui social: fateci votare in sicurezza e non metteteci i bastoni tra le ruote per esercitare un nostro diritto previsto dalla Costituzione!