– a cura di Giorgio La Porta – Il grande progetto berlusconiano della nuova Forza Italia accoglie in casa come pecorelle smarrite quelle persone che in questi anni hanno guidato la più grande scissione nel centrodestra degli ultimi vent’anni. Renato Schifani, già presidente del Senato durante il governo Berlusconi, è stato il presidente di quel nuovo centro destra di Angelino Alfano che aveva portato via al partito azzurro le migliori forze di amministratori locali e dirigenti, facendo addirittura venir meno in alcuni comuni la possibilità di avere gruppi consiliari azzurri. Oggi però ritorna in Forza Italia e la cosa grave è che come nulla fosse viene riaccolto con un atteggiamento che va ad umiliare quei tanti militanti dirigenti che in questi anni sono rimasti fedeli al Cavaliere e al partito. Cosa possiamo dire a quelle persone che in questi tre anni hanno lavorato per crescere, nella speranza legittima di fare carriera e magari domani essere candidati in Senato, quando si troveranno sulla scheda elettorale, magari in posizione bloccata, il nome di Schifani che non è capitato casualmente ma ha fondato e presieduto l’Ncd in chiara contrapposizione con Berlusconi? Forza Italia è ancora un grande progetto politico lungimirante che lavora per il futuro e premia la meritocrazia o è piuttosto un motel a ore di quelli tristi e grigi che trovi sulla Casilina in cui si entra e si esce in poche ore a qualsiasi ora del giorno e della notte senza alcun problema? C’è qualcosa che non è chiaro nella strategia azzurra degli ultimi anni, anzi forse l’unica certezza è la totale assenza di una strategia azzurra. Una volta accolto il presidente di Ncd perché non accogliere anche Angelino Alfano? Così come non si spiega perché Alfano lo scissionista filogovernativo sia il male assoluto e allo stesso tempo Verdini che con le sue truppe sostiene quotidianamente il governo Renzi sia altresì meno cattivo meno traditore e meno pericoloso per la democrazia. Un’altra domanda mi assale ma perché Forza Italia non presenta mozioni di sfiducia nei confronti di una maggioranza Pd che ha votato la decadenza di Berlusconi da senatore e poi ha brindato in piazza? Stesso vale nei confronti di Alfano e dei ministri di NCD. Non sarà che si sta prendendo tempo e il galleggiare di questo mostro governativo faccia comodo a qualcuno, perché è meglio avere una truppa in parlamento piuttosto che doversi contare alle elezioni e magari rischiare una figuraccia storica come avvenuto a Roma dove il centrodestra è arrivato terzo, rimanendo fuori dal ballottaggio e Forza Italia è ridotta ad essere una forza irrilevante con appena il 5%? Perdere tempo piuttosto che presentarsi impreparati all’interrogazione dovendo spiegare agli elettori tante cose. Perdere tempo con un governo meno avverso dei grillini per vendere qualche azienda. Finalmente abbiamo trovato un minimo di strategia.