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SALVINI LANCIA LA DESTRA BALNEARE

arianna_polgatti_matteo_salvini_giovanni_toti_2E’ un’estate italiana di quelle roventi ed anche i vertici della politica si rifugiano nell’aperitivo in spieggia: Matteo Salvini e Giovanni Toti, la green line del centrodestra italiano, si buttano nella mischia nel famoso stabilimento romagnolo del Papete beach. Selfie, cocktail, ci scappa anche una foto con la vocalist in consolle, sono finiti i tempi della Padania libera! e della rivoluzione liberale, occorre essere più social  e se si vuole spopolare alle urne bisogna anche dimostrare di saper animare un vero happy hour. E’ la nuova intuizione della destra rinnovata, non più in doppio petto, non più fighetta ma decisamente ed orgogliosamente tamarra. Di fronte a tutto questo perfino il dibattito Parisi si, Parisi no diventa inattuale. Le indiscrezioni danno già per pronto il nuovo slogan: “sole, mare e tanta voglia di crescita economica” per un’Italia senza immigrati che assomigli sempre più ad un prive.

Meglio incravattati e viziosi che semplici e spontanei? Difficile schierarsi, ancor più arduo però dare torto agli anziani che affermano che i politici una volta, oltre che a derubarci, erano anche bravi a farci credere il contrario. Così siamo passati dall’Italietta moralista del secolo scorso all’Italia festaiola di oggi, nella quale la politica si limita a fare da  inaffidabile confidente  del popolo e non pretende ne aspira a segnare la strada del futuro per il Paese.

Dunque occorre ricucire il filo con gli italiani e quale metodo più efficace di puntare sull’aperitivo? Se questa diffusa usanza riesce a distrarre gente astuta come gli italiani, perché non provare ad usare lo stesso stratagemma durante un bel vertice europeo? Devono essere senz’altro queste le ragioni degli strateghi Salvini e Toti, impegnati nel frenare l’ascesa di Parisi a leader del centrodestra, opponendo all’immagine della sobrietà la giusta dose di glamour.

Insomma il centrodestra italiano entra finalmente nel duemila, chissà che un giorno non vedremo finalmente un consiglio dei ministri all’Hollywood di Milano.

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