Matteo Salvini ha chiamato Luigi Di Maio per cercare un accordo sulle presidenze delle Camere. Un dialogo cordiale tra i due leader per tentare di sbloccare la situazione.
Il leader del centrodestra Matteo Salvini cerca di sbloccare la situazione e a nome della coalizione che ha ottenuto il 43% dei parlamentari chiama Di Maio, leader del Movimento 5 stelle che con il 32% dei voti ha ottenuto il 36% dei parlamentari.
L’obiettivo è cercare un accordo sulle presidenze delle camere e tentare di trovare dei punti di accordo programmatici che possano far nascere un Governo senza gettare l’Italia in una nuova estenuante campagna elettorale che sarebbe immediatamente seguita da quella per il rinnovo del Parlamento europeo del giugno 2019.
Le telefonate di Salvini a Di Maio, Grasso e Martina.
Da leader della coalizione, Salvini ha chiamato anche Pietro Grasso di Liberi e Uguali e Maurizio Martina del Pd esprimendo l’intento di rendere quanto prima operativo il Parlamento per poter lavorare ad un accordo istituzionale su figure autorevoli e rappresentative.
“Rendere più veloci e trasparenti i regolamenti, tagliare i vitalizi e spese inutili sarà una nostra priorità” dichiara Salvini.
La risposta di Di Maio non si fa attendere su Facebook: “Così come Salvini ha riconosciuto il nostro straordinario risultato, anche io ho riconosciuto il successo elettorale ottenuto dalla Lega”.
Salvini chiude le porte al dialogo con il PD.
Salvini ha escluso invece ogni possibile alleanza con il Partito Democratico: “sarebbe irrispettoso coinvolgere chi ha perso le elezioni e quindi no a qualsiasi governo che abbia al centro Gentiloni, Boschi o Minniti. Lavoriamo per un governo con una solida maggioranza politica, non recuperando questo o quel transfuga. Stiamo lavorando a un programma da offrire al Parlamento e a tutti gli altri. Non ho la smania di fare il Presidente del Consiglio a tutti i costi: farò tutto quello che è umanamente e democraticamente possibile per rispettare il mandato degli elettori. Non sono disponibile a partecipare a un governo a ogni costo per fare il ministro per qualche mese”.
Esclusa ipotesi di Salvini al Senato
“Voi mi vedreste come presidente del Senato? Ho già in programma una decina di comizi ma come presidente del Senato sarebbe complicato. Sono onorato ma voglio fare altro, la risposta è no, nemmeno mia mamma ci avrebbe mai pensato; non è quello per cui mi sono impegnato e per cui mi hanno votato”.
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