Ornamenti discutibili circondano la città e fanno sì che la magica “aria natalizia romana” non si respiri più: manca quello spirito magico che animava la Capitale nelle sue vie centrali e soprattutto nelle periferie, queste ultime sempre più lasciate allo sbando e alla noncuranza dell’attuale Amministrazione. Tra l’albero natalizio brutto a piazza Venezia e l’ennesima mancanza delle storiche bancarelle natalizie di piazza Navona, ai bambini – e ai più grandi – è sottratto ingiustamente quello spirito gioioso e speciale che si dovrebbe vivere per le nostre strade in questo periodo. Una vitalità che potremmo regalare anche ai tanti turisti – italiani e stranieri – che vengono a visitarci in questi giorni e che invece si ricorderanno di Roma per i sempre più frequenti scippi lungo i Fori Imperiali o i vergognosi disagi dei mezzi pubblici, che ogni giorno diventano sempre più degni di una barzelletta.
Se non bastassero queste imbarazzanti situazioni a sfregiare l’immagine della nostra città immortale, l’attuale amministrazione Raggi pensa a darci il colpo di grazia: salta anche lo storico Concertone di Capodanno al Circo Massimo. Era previsto il concerto di Max Gazzè, in un evento che avrebbe – e ha sempre fatto – la fortuna delle casse capitoline e dei commercianti della zona: tutto annullato invece, perché ancora una volta l’amministrazione non è stata capace di gestire un bando pubblico e i suoi derivanti. Davanti a tanta ingenuità palesata, anche i numerosi sponsor che potevano finanziare il Concertone fanno un passo indietro e lasciano ai romani l’ennesimo fiasco amministrativo sul fronte della cultura. Lo stesso discorso vale per le storiche bancarelle di piazza Navona, che dalla giunta Rutelli vedono un declassamento e che da due anni non si ritrovano più nella storica zona romana. In una parabola discendente che ha valorizzato gli abusivi ai danni dell’artigianato romano e laziale, negli anni è stato inflitto un altro durissimo colpo d’immagine alla Città Eterna: ora però si è toccato il fondo. Priva dello spirito natalizio caratterizzante, piazza Navona quest’anno vede mancare la presenza dei bambini: il ricordo di una tradizione e di un’usanza che barbaramente è negata ai nostri fanciulli.
Pazienza se l’assessore alla Cultura Paolo Bergamo parla d’iniziative che partiranno dal primo gennaio 2017, i due più grandi eventi natalizi romani – Natale e Capodanno per l’appunto – la Città Eterna purtroppo li ha toppati. Un danno che non potrà essere perdonato neanche con un concerto – ai primi di gennaio – di qualche grande artista dal calibro internazionale. Mancano le entrate alla Capitale, ma allo stesso modo piangono anche le casse dei commercianti presenti al centro e di tutti quegli imprenditori che lavorano direttamente nel sistema turistico romano: proprio questi ultimi settori che nel periodo natalizio vedono la maggiore attività del loro mercato.
Da quasi venticinque anni vediamo amministrazioni che gestiscono la nostra città senza conoscere le sue reali potenzialità e senza capire quanto sia fondamentale qui il turismo: con la Raggi si è toccato il fondo, in un’incompetenza che sta gravemente danneggiando la credibilità di una Capitale – già compromessa dallo scandalo di Mafia Capitale – e la felicità dei suoi cittadini: mentre al Campidoglio urlano al complotto, il Comune fa trovare sotto l’albero alle persone buche, immondizia e degrado per strada… non un gran regalo viste le promesse della campagna elettorale grillina!