La Corte Costituzionale albanese approva e fa ripartire il piano di accoglienza voluto da Giorgia Meloni e Edi Rama. Chi gioiva per il temporaneo stop, ora va nel panico. 

Cinque giudici supremi su nove hanno approvato l’intesa tra Roma e Tirana riguardante i centri temporanei di accoglienza per migranti. La Corte costituzionale albanese ha dato il suo via libera all’accordo firmato dai governi italiano e albanese.

La Corte costituzionale albanese si è espressa favorevolmente, con 5 giudici su 9 che hanno stabilito che l’accordo è conforme alla costituzione albanese. La Consulta ha sottolineato che il “protocollo sulla migrazione” non impone limiti territoriali né altera l’integrità territoriale dell’Albania, e quindi non costituisce un accordo territoriale dal punto di vista fisico. La Corte ha evidenziato che nelle aree coinvolte dal protocollo, si applica sia il diritto albanese che il diritto italiano, e che la giurisdizione italiana non esclude la giurisdizione albanese per i diritti e le libertà umane. Inoltre, l’accordo non introduce nuovi diritti costituzionali né impone restrizioni aggiuntive ai diritti umani esistenti, seguendo l’ordinamento giuridico albanese.

Il patto, siglato lo scorso novembre dai premier Giorgia Meloni ed Edi Rama, prevede la realizzazione di due centri in Albania per l’identificazione e l’accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo. Il primo centro di “registrazione” dovrebbe sorgere a Shëngjin, nel nord del paese, mentre un centro di permanenza dovrebbe essere costruito nell’entroterra a Gjadër. L’intesa prevede l’accoglienza di fino a 3.000 migranti in attesa di decisioni sul loro ingresso in Italia o sul rimpatrio, a spese del governo italiano. Il protocollo ha una validità di cinque anni, prorogabili automaticamente di altri cinque in assenza di obiezioni da parte italiana o albanese.

Nonostante l’opposizione avesse portato il patto davanti alla Corte costituzionale, i giudici hanno respinto il ricorso e confermato la legittimità dell’accordo. Ora si attende l’approvazione parlamentare in Albania prima dell’implementazione effettiva dell’accordo.

E’ una notizia eclatante che ovviamente viene messa sottotono oggi sui quotidiani italiani, anche perché l’avvio di una eventuale risoluzione del problema migratorio in Italia si andrebbe a scontrare con la narrazione degli sbarchi triplicati.

Riparte il piano del Governo per risolvere il problema dei migranti. Attendiamo e racconteremo gli sviluppi.