– di Simone Paris – Il Senato ha approvato il disegno di legge preparato dal ministro per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi che cambia la Costituzione, definendo la composizione del futuro Senato e abolendo il bicameralismo perfetto per cui i due rami del Parlamento avevano uguali poteri.
Il bicameralismo perfetto è una vera e propria unicità italiana. I paesi europei ad avere un parlamento bicamerale sono solo 13 su 28, con camere che spesso differiscono tra loro per funzioni o per rappresentanza.
Tutte le forza politiche sono concordi nel superare il bicameralismo perfetto, che spesso rallenta l’attività parlamentare con il classico gioco del ping pong, ma il nodo principale del dibattito attorno alla riforma costituzionale è sulla completa eliminazione del Senato oppure una sua trasformazione.La riforma oggi in discussione prevede di mantenere un sistema bicamerale, ma di assegnare al Senato un ruolo di rappresentanza degli enti territoriali. A tal fine il nuovo Senato dei Cento sarà composto da 95 senatori, eletti tra i consiglieri regionali e con un senatore per ogni regione eletto tra i sindaci, e 5 senatori nominati dal Presidente della Repubblica per 7 anni, in luogo dei vecchi senatori a vita. Il nuovo Senato non avrà più il potere di togliere o dare la fiducia al governo, che resterà una prerogativa della Camera e avrà voce solo su alcune materie elencate nel nuovo art. 70 della Costituzione. E’ interessante compiere un viaggio alla scoperta dei sistemi parlamentari bicamerali di alcuni paesi europei, mettendoli a confronto con il nuovo Parlamento italiano.
Spagna In Spagna vige una monarchia parlamentare e il potere legislativo è affidato con un mandato quadriennale ad un Parlamento bicamerale (cortes generales), composto dal Congresso dei Deputati, una camera di 350 deputati eletti direttamente e dal Senato, una camera di 259 senatori, di cui 208 eletti direttamente e 51 indirettamente dai consigli regionali.
Solo il Congresso dei Deputati vota la fiducia al governo. Il Senato ha poteri legislativi: può emendare o respingere i testi del Congresso, che però può superare il veto della Senato con un voto a maggioranza assoluta, tranne che per alcune proposte di legge, come quelle che riguardano i diritti fondamentali e le autonomie locali, che richiedono la maggioranza assoluta in entrambe le camere per l’approvazione.
Francia La Francia è una Repubblica costituzionale a regime parlamentare semipresidenziale. Il potere legislativo è affidato al Parlamento francese, composto dall’Assemblèe Nationale e dal Senato. I deputati sono 577, eletti a suffragio universale diretto per 5 anni, mentre i senatori sono 348 per 6 anni. L’elezione del Senato avviene per suffragio indiretto: i senatori sono scelti da un collegio di 150mila grandi elettori tra gli amministratori locali. Tutte le leggi devono essere approvate da entrambe le camere, per un massimo di due letture in ogni ramo del Parlamento. Qualora non venisse trovato un accordo, il governo incarica una commissione mista di deputati e senatori di mettere a punto un testo di compromesso, se anche questo non fosse approvato, la decisione finale sarebbe affidata alla sola assemblea nazionale, la cui maggioranza rispecchia l’esecutivo.
Germania La Germania è una repubblica federale e il suo è un sistema bicamerale particolare; accanto al Bundestag, composto da 630 membri eletti con un sistema misto per un mandato di 4 anni, è presente il Bundesrat, ovvero una vera camera di rappresentanza territoriale. Il Bundesrat ha solo 69 membri nominati dai governi dei land, in un numero proporzionale alla popolazione di ogni regione. I rappresentanti di ogni land devono votare allo stesso modo e, in assenza di un’intesa, sono obbligati ad astenersi.
Il Senato tedesco ha un potere legislativo limitato ad alcune materie, in particolare per quanto riguarda i land.
Regno Unito Il Regno Unito è una monarchia costituzionale retta dalla casa dei Windsor. Il parlamento è diviso in due Camere (Houses): la Camera dei Lord (House of Lords), non elettiva e di fatto senza alcun potere, e la Camera dei Comuni (House of Commons), a cui spetta il potere legislativo.
In passato l’appartenenza alla Camera dei lord era per tutti i membri un diritto ereditario. In seguito sono state approvate numerose riforme, in forza delle quali il numero dei membri ereditari è stato ridotto notevolmente. Oggi è composto da 26 26 lord spiritual, esponenti della chiesa anglicana a cui spetta un seggio di diritto, e 789 lord temporal, che in parte si tramandano seggi ereditari, e in parte sono nominati a vita dalla regina.
La Camera dei Lord ha un potere di controllo sull’attività legislativa e può rispedire una legge alla Camera dei Comuni per ottenere delle modifiche, quest’ultima ha comunque la facoltà di ignorare le indicazioni ricevute dai Lord.
Austria L’Austria è una repubblica semipresidenziale con un sistema bicamerale assai simile a quello in approvazione con la riforma costituzionale italiana. Si basa sul Consiglio federale austriaco (Bundesrat), composto da 64 rappresentanti degli Stati federati, proporziolmente alla popolazione delle regioni, e sul Consiglio nazionale austriaco (Nationalrat), la sola Camera con la quale che ha il potere di togliere o dare la fiducia al governo, composto da 183 membri eletti direttamente.
Il Bundesrat nel processo legislativo ha solo un diritto di veto sulle leggi federali approvate dal Consiglio nazionale. Nella maggior parte dei casi il veto del Bundesrat ha solo un effetto sospensivo, nel senso che il Consiglio nazionale può ignorarlo, riapprovando la legge con delibera ordinaria di almeno la metà dei suoi membri. Pertanto, il Bundesrat può solo ritardare l’iter legislativo.