Un libro racconta il percorso culturale della nuova Lega guidata da Matteo Salvini. Ecco dove acquistarlo.
A cura di Raffaella Anna Indaco – La nascita della “nuova Lega” ha comportato una serie di cambiamenti tanto dal punto di vista dell’immagine quanto da quello della comunicazione. Per questo motivo si sente sempre più parlare di “rivoluzione dei contenuti” in riferimento al rinnovato partito di Salvini. L’evoluzione però, pur manifestandosi principalmente sul piano politico (ed elettorale), è caratterizzata da una fase prepolitica, ossia quella culturale. Quali sono le peculiarità della “nuova Lega”, quali le sue fondamenta culturali? L’editore e scrittore Francesco Giubilei, osservatore della realtà politica leghista e delle sue trasformazione, risponde a questi e ad altri interrogativi nel suo libro “I riferimenti culturali della Lega di Salvini” (Nazione Futura, pp. 124).
Nel pamphlet pl’autore esamina i cambiamenti di immagine della Lega, quali il passaggio dal tradizionale colore verde al blu e l’eliminazione della parola “Nord” dal simbolo del partito che sono poi quelli più evidenti e che hanno contribuito a diffondere tra gli elettori l’idea salviniana di “partito nazionale”. Dal punto di vista comunicativo poi, la linea seguita dal Leader della Lega va al di là degli schemi dei partiti tradizionali, puntando forte sul linguaggio dei social e riuscendo in questo modo ad intercettare anche l’elettorato più giovane (in alcuni casi estraneo alla vecchia Lega di stampo territoriale). Ma possiamo definire questa nuova Lega come un partito conservatore tout-court? Francesco Giubilei risponde anche a questa domanda, definendolo come “un partito rivoluzionario-conservatore che cambia le cose ma per rimettere in atto lo status quo precedente”.
Tra le tesi del libro c’è quella che vede la Lega di Salvini come un partito non più definibile attraverso le vecchie categorie di destra e sinistra, ormai superate da molto tempo. Nel suo libro, Francesco Giubilei affronta diversi aspetti della politica della nuova Lega e analizza il modo in cui questi vengono influenzati dal leader del partito Matteo Salvini. Saldi sono sia il rapporto con le correnti ratzingeriane della Chiesa, sia quello con alcuni intellettuali contemporanei: dal poeta Davide Rondoni, a Oriana Fallaci al saggista Houellebecq.
In politica estera, invece, si individua un legame apparentemente in contrasto con il mondo americano e con la Russia, aspetto che costituisce in realtà un vero superamento degli schemi passati del Carroccio e di tutta la politica italiana. Non va dimenticata l’intesa con Marine Le Pen in Francia.
Tutto ciò rimanda alla vera e propria costituzione di una “lega” dei popoli. Nell’ultima parte del libro non manca, inoltre, un riferimento agli oppositori di Salvini: dalla sinistra ai fautori del “politically correct”. In appendice Giubilei stila una sorta di “biblioteca minima del sovranista italiano”, in cui inserisce una selezione di libri e di autori contemporanei con l’intento di costituire una bibliografia in divenire, aperta a proposte e a discussioni. Giubilei conclude con una sfida per il futuro: “Il libro si è limitato ad elencare solo alcuni degli aspetti che caratterizzano il retroterra culturale della Lega di Salvini, sarebbe interessante costruire un pantheon dei valori che sintetizzi l’ideologia sovranista-identitaria”.
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