Dopo le offese al Parlamento Europeo la rete si mobilita per sostenere il Premier Giuseppe Conte. Firma qui la petizione online.
Dare del burattino al Presidente del Consiglio dei Ministri non è una maniera normale di fare opposizione, ma è un modo per delegittimare le Istituzioni italiane. E c’è poco da festeggiare in casa PD per gli insulti rivolti al Capo del Governo, perché quando si insulta un premier che ha appena ottenuto la fiducia dalle camere, si insultano le camere e dunque il popolo sovrano che viene rappresentato da queste. Insultare il Premier vuol dire insultare anche quel Presidente della Repubblica Mattarella che da garante della Costituzione gli ha affidato l’incarico e controfirma ogni suo atto.
C’è poco da fare festa in casa PD, perché il Parlamento Europeo non è la sede opportuna per fare l’opposizione che in Italia il Pd stesso non riesce a fare. E dare cannonate alle Istituzioni non fa bene a nessuno, proprio come dimostrano i recenti risultati elettorali.
Intanto la rete si mobilita per difendere il Premier Giuseppe Conte e la politica estera italiana. Da 24 ore le offese del belga Verhofstadt sono in tendenza su tutti i social e una larga maggioranza del popolo della rete si sta schierando dalla parte del Premier Conte.
Sono molti i forzisti che non supportano questo Governo ma ricordano le offese di Schultz a Berlusconi nella stessa sede europea.
Intanto è nata una petizione online che in queste ore sta letteralmente infiammando la rete. Questo è il testo:
“Presidente Conte, noi le esprimiamo solidarietà per i duri attacchi ricevuti al Parlamento Europeo. L’attacco a lei rivolto offende l’intero Esecutivo e offende i 60 milioni di italiani rappresentati in quel Parlamento che le ha espresso un voto di fiducia. Tale attacco frontale è una offesa anche nei confronti del nostro Capo dello Stato che le ha affidato l’incarico di formare il Governo e che da garante della Costituzione italiana controfirma i suoi atti. Le chiediamo di prendere formalmente provvedimenti nei confronti di chi continua ad offendere l’onore dell’Italia e dei suoi rappresentanti”.