tmp_25616-ostia-santo-agostino-targa-municipio-011657769931-di Andrea Rapisarda- E’ ormai tematica d’attualità su tutto il suolo nazionale la situazione del X Municipio, commissariato da più di un anno per le tristi vicende che vedevano implicato l’ex presidente Andrea Tassone al sistema di Mafia Capitale. Un periodo nel quale i cittadini della località balneare si sono visti infangare gratuitamente, venendo etichettati dalle frange del Partito Democratico come mafiosi e persone vicine al malaffare.
Il fatto che l’ex presidente Tassone fosse implicato direttamente nel mega scandalo capitolino, non giustifica l’aver appellato i lidensi come criminali: anzi, da tre anni i residenti si vedono abbandonati dalle istituzioni e non hanno modo di confrontarsi con loro sui seri problemi che affliggono il territorio. Ovviamente il X Municipio è stato solamente l’ennesimo capro espiatorio per giustificare gli affari di una certa sinistra, che muoveva le sue pedine dalle sedi della Regione Lazio e del Campidoglio. Ostia e i quartieri limitrofi allora cosa c’entrano?
Con un provvedimento del tutto fantasioso si è deciso di commissariare una realtà municipale, quando per la legge si dovrebbero sciogliere per mafia (se si dimostra che tale fenomeno sia penetrato dentro le strutture dell’Amministrazione) le sedi della Regione e dello stesso comune. A Roma nulla di tutto ciò è successo: l’ex sindaco Marino – con la complicità di Alfano – ha deciso di sacrificare il litorale romano per salvare elettoralmente il PD… un piano che non sembra riuscito nonostante tutto.
Sul X Municipio l’Amministrazione è stata messa in mano al commissario Domenico Vulpiani , che sta conducendo il suo operato in totale anonimato e senza confrontarsi con le realtà locali. Se il territorio vedeva forti criticità meno di un anno fa, possiamo dire che tra legalità e urbanistica i problemi sono degenerati: i casi di criminalità (persino organizzata) sul territorio sono aumentati senza sosta, le strade sono ridotte a un colabrodo per la gioia dei gommisti e i mezzi pubblici comportano ancora numerosissimi disagi ai pendolari lidensi. In un totale stato di assenza istituzionale sulla realtà municipale, mai come ora i cittadini si sentono abbandonati dalle forze politiche e senza una rappresentanza eletta che faccia valere i loro diritti e quella di altre migliaia di persone.
In questo caos firmato Democratici, sempre più residenti invocano nuove amministrative sul territorio. Secondo la legge bisognerà aspettare minimo il prossimo anno per tornare al voto sul X Municipio, poiché il timore d’influenza mafiosa nella turnata elettorale è fortissimo. Ma il territorio è allo sbando, abbandonato a se stesso e in balia del degrado: una situazione che non può più continuare e che i lidensi mostrano di non poter sostenere.
Molti movimenti politici e partiti stanno aprendo gli occhi sulla drammatica situazione lidense, appoggiando con iniziative cittadine la possibilità di andare a votare la rappresentanza del X Municipio (in primis “CasaPound Italia” e “Sinistra Ecologia e Libertà”). Anche il centrodestra nella grande confusione medita sul voto territoriale, annusando odore di disfatta PD nella zona: i movimenti “Noi con Salvini” e “Fratelli d’Italia” appoggiano l’idea elettorale, mentre “Forza Italia” ancora deve chiarire una sua posizione definitiva a riguardo. L’attuale scenario commissariale fa solamente il gioco dei piddini, usciti distrutti sul Municipio con lo scandalo di Tassone (elemento del partito) e Mafia Capitale: sanno benissimo di essere impreparati e invotabili ora nella zona, quindi allontanare il periodo di urne gli consente solamente di riassemblare le forze interne .
In tanta confusione, l’unica cosa certa è che i cittadini lidensi devono tornare ad avere un proprio rappresentante municipale: servono istituzioni del territorio che ritornino a curarsi di esso e a proporre nuove idee per migliorarlo. Bisogna ricominciare a far politica sulla strada e far gestire il litorale romano a persone che lo vivono abitualmente.