A Roma, per non farci mancare niente, abbiamo il muro del Papa. Qualche giorno fa un artista internazionale ha dipinto sulla facciata di un muro di Borgo Pio, il quartiere che porta dal Vaticano a Castel Sant’Angelo, un’immagine del Papa che gioca a tris e vince grazie al segno della pace. L’opera è stata fotografata da migliaia di turisti che hanno espresso vivo apprezzamento. Poche ore dopo, però, questo grave oltraggio è stato rimosso a suon di vernice. Mentre tutta la città si colora con opere di artisti di strada e anche le serrande dei negozi diventano opere d’arte, c’è ancora qualche tabù nella nostra cultura e il Papa proprio non può essere disegnato.
La città però è quotidianamente stuprata da scritte volgari, bestemmie e insulti tra tifosi di questa o quella curva, ma l’Ama in quel caso non interviene.
Nella protesta generale dopo la cancellazione del graffito, qualche spiritoso a simulato un nuovo disegno sullo stesso muro, raffigurante il Papa stesso che con un secchio di vernice dipinge su quel muro.
A pochi metri le zingarelle stanno depredando ignari turisti, ambulanti abusivi stanno vendendo borse, calamite e qualsiasi altra cosa nella totale illegalità. Dove sono le nostre Forze dell’Ordine? Stanno sorvegliando un muro. Metti che qualche soggetto pericoloso si avvicini con un secchio e con della vernice, questi va immediatamente arrestato e portato nelle galere di Castel Sant’Angelo. La nostra sicurezza è messa seriamente in pericolo. Potrebbero entrare le truppe francesi e cacciare il Papa e non c’è più il Marchese del Grillo a sorvegliare sulla sua sicurezza. W il Papa Re!