Ecco che allora viene disegnato un vestito su misura per il prossimo accordo post elettorale alle spalle degli elettori. Non solo qualcosa che non permetta al Movimento 5 stelle di vincere, ma che per evitare che vincano i grillini non fa vincere nessuno in modo che solo le forze sommabili successivamente in Parlamento possano esprimere un Governo. Ed ecco che così le crostate di casa Letta diventano di nuovo le più solide piattaforme politiche per l’incontro tra formazioni politiche eterogenee. Ecco così che un Enrico Letta al Colle diventa di nuovo una possibile scelta alla fine del settennato di Mattarella e che un Antonio Tajani premier diventerebbe una magica possibile scelta nel cassetto di un parlamento casualmente senza una maggioranza.
E quando il vestito su misura è già stato disegnato ci sono solo due possibilità: cambiare sarto, ma il parlamento ha già votato la legge e non entrare in quel vestito, ovvero far saltare i piani che ne hanno portato alla realizzazione.
Le uniche persone che possono salvare l’Italia da altri 5 anni di Nazareno e garantire una discontinuità con l’oppressione delle banche tedesche sono le opposizioni di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Beppe Grillo. Il terzo è già da solo; per assurdo gli altri due andrebbero invece a portare acqua direttamente al mulino dell’inciucio grazie al loro 20%.
Unica cosa che possono fare è staccarsi e correre da soli in una corsa apparentemente suicida che sebbene non gli tolga poi chissà quanti deputati, potrebbe, per assurdo, far saltare i piani segreti dell’inciucio.
Forza Italia resterebbe isolata al centro e costretta a caricarsi i centristi e i vari centrini nascenti pur di superare quota 15% e non sparire nel nulla, ma non sarebbe in grado di vincere da nessuna parte nei collegi maggioritari. A quel punto pure i centristi che devono stare ossessivamente con chi vince, scavalcherebbero l’asticella e tornerebbero a casa da Renzi ancor prima del voto, visto che Forza Italia da sola con il 15% avrebbe difficoltà a riconfermare i suoi stessi uscenti.
La coalizione sovranista di Meloni e Salvini avrebbe solo da guadagnare in termini di credibilità politica. Probabilmente pagherebbe qualche numero in termini di seggi maggioritari (anche se in molti collegi la Lega può vincere così come in altri una coalizione di destra-centro avrebbe la meglio) ma potrebbe esprimere un potenziale antisistema fortissimo che certamente verrebbe meno stando in coalizione con Tajani e con gli ex alfaniani tornati all’ovile. Per non parlare poi del fatto che al momento della eventuale distribuzione degli incarichi di un eventuale Governo inciucista, chi ha avuto esperienze di governo negli ultimi 20 anni troverebbe i metodi giusti per convincere qualche sovranista ad abbandonare il partito…
Solo la coalizione sovranista che corre da sola con possibili alleati di centrodestra verrebbe percepita come una destra seria e nuova, che ha tagliato i fili con il berlusconismo e potrebbe attrarre voti degli ex elettori di centrodestra che sono confluiti nel movimento 5 stelle per puntare ad un 25% ed essere un terzo polo credibile.
A quel punto il tavolo apparecchiato salterebbe e un centrodestra diviso farebbe conquistare qualche seggio in più al maggioritario anche al Movimento 5 stelle, seggi che ovviamente non andrebbero a sostenere l’inciucio dell’ancient regime. Infatti, per assurdo ogni seggio conquistato dai 5 stelle sarebbe un seggio antisistema e anti Nazareno. Se qualcuno vuole rendere l’Italia ingovernabile per legge, allora facciamo in modo che sia realmente ingovernabile.
La palla è nelle mani dei due giovani leader della destra sovranista, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Sono loro gli unici che possono far saltare il piano diabolico e e salvarci da altri 5 anni di renzismo e 7 di lettismo. Per assurdo, se non faranno questo passo i soli ad essere gli anti nazareno saranno i 5 stelle e sarà molto difficile per i sovranisti prendere posizione anti governative trovandosi magari come candidato al maggioritario in coalizione qualcuno che fino a pochi mesi faceva il ministro o il sottosegretario, qualcun altro che nel momento di difficoltà del centrosinistra durante il voto di fiducia fingeva una diarrea spastica pur di uscire dall’aula e salvare il Governo e altri ancora che non hanno mai avuto il coraggio di votare la sfiducia a Renzi e ai suoi avatar.
Isolare Berlusconi per far venire allo scoperto le sue posizioni è l’unica mossa possibile. Questa volta non si vince, ma tanto nessuno vince con questo sistema. Il rischio è altresì di bruciarsi definitivamente per ottenere in coalizione qualche seggio in più per il proprio partito. Fossi Giorgia o Matteo rischierei. Siamo giovani e il coraggio non deve mancarci. Un anziano leader diceva che la destra è coraggio, il coraggio è a destra.