Il Premier Giorgia Meloni torna dal Giappone per andare a trovare gli alluvionati dell’Emilia Romagna e incontra Bonaccini.
Se da un lato c’è l’Italia dell’eterna polemica, del salone del libro, degli squadristi che impediscono agli altri di parlare, degli imbrattatori di palazzi, fontane e statue, dei sostenitori della libertà per terroristi anarchici, dall’altra c’è un’Italia operosa che ieri ha dato un segnale importante.
Sono molti i giovani volontari che in queste ore stanno spalando fango nelle zone alluvionate e ieri è arrivata anche Giorgia Meloni a supportarli e a portare la presenza del Governo in quei luoghi. Tanti, tantissimi abbracci agli anziani del posto, qualche selfie con i giovani volontari che hanno visto la premier con gli stivali nel fango.
Una visita a sorpresa, senza troppi annunci per non creare clamore e non fermare le operazioni di soccorso, tanto che sui social girano dei video che vedono la premier affacciarsi al finestrino di un automobilista. Ma è questa la forza di una donna che ha costruito il più grande partito italiano partendo dai volantinaggi al mercato e senza mai perdere il contatto con la base elettorale.
C’è un’immagine che però mi ha colpito particolarmente ed è l’abbraccio affettuoso con Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna col quale spesso mi confronto su twitter in maniera sempre dura ma corretta. Quell’abbraccio tra la Meloni e Bonaccini è un segnale importante perché dimostra come in questo momento siamo tutti dalla stessa parte a spalare fango e mettere in sicurezza la popolazione.
Quando tutto sarà finito rinizieremo le nostre polemiche e capiremo se ci saranno delle responsabilità, ma questo non è il momento: adesso c’è il fango da spalare e migliaia di persone da mettere al sicuro e sotto un tetto.
Che bello però quell’abbraccio. Quanto sarebbe bello se ci si contendesse il potere rispettandosi legittimamente e senza mai tirare colpi bassi all’avversario o delegittimando le istituzioni stesse. Quanto sarebbe bello se a rispondere alle accuse isteriche di questo o quel Paese non ci dovesse pensare il Governo, ma fosse l’opposizione a difendere l’Italia dalle polemiche, invece di aggrapparcisi in maniera disperata per dimostrare di avere ragione.
Spero che quell’abbraccio tra la Meloni e Bonaccini che è anche il Presidente del Pd, possa essere qualcosa di più di un semplice gesto cordiale. E chissà che non sia già nata l’alternativa moderata al modello Schlein. Perché serve un Governo forte e una opposizione seria in quel bilanciamento di poteri e contropoteri ideato da Montesquieu. E delegittimandosi a vicenda non si va lontano.