Il capo del Governo dimentica di mandare un tweet per ricordare questo sterminio, stesso vale per Renzi. Il Capo dello Stato è in Spagna e manda un messaggio senza mai nominare il comunismo e Tito. Perché gli infoibati sono inciampati da soli.
A cura di Giorgio La Porta – Un lupo non potrà mai essere pecora. Possono essere i nipoti, i pronipoti o i parenti di quindicesimo grado della sinistra comunista che ha nascosto e infoibato la memoria storica delle vicende del ‘900 ma non riescono proprio a smentire le proprie origini.
Abbiamo assistito ieri al silenzio assoluto del Capo del Governo Gentiloni nel giorno del ricordo. Gentiloni non è un twittatore compulsivo come il suo predecessore, ma per l’olocausto i 30 secondi necessari per l’invio di un tweet li ha trovati. Ieri evidentemente era troppo impegnato per ricordare le migliaia di morti vittime della violenza titina.
Per non parlare poi del segretario del suo partito, Renzi. Anche lui un tweet sul giorno della memoria lo ha mandato, con tanto di foto. Per le foibe invece, era troppo occupato. Ovviamente. Vuoi anche perdere 30 secondi per ricordare una stronzata del genere?
Passiamo al Capo dello Stato che in questa giornata del ricordo, stabilita con una legge dello Stato del 2004, invece di partecipare alle celebrazioni in una delle tante foibe nel nostro territorio ha preferito partecipare ad un vertice spagnolo. Come se la Spagna fosse dall’altro lato del mondo e nello stesso giorno non si potessero fare due ore di viaggio Roma-Madrid e sistemare gli appuntamenti del giorno in modo da far entrare tutti gli impegni istituzionali.
Il povero Tg1 ha dovuto fare un imbarazzante collage delle immagini di repertorio degli incontri di Mattarella con i bambini, pur di parlare dell’argomento, perché il Capo dello Stato era altrove a fare altro.
Come se in un comunicato sull’olocausto non si nominasse mai il nazismo, i nazisti o Hitler. La stessa identica cosa.
Perché voi lo sapete bene che gli infoibati non sono stati uccisi dai comunisti titini ma sono inciampati casualmente nelle foibe? Migliaia di ubriaconi rincoglioni che non avendo di meglio da fare, passeggiavano per le campagne e inciamparono e caddero in queste fosse. Gli esuli istriano dalmati invece erano dei repressi insoddisfatti che volevano visitare l’Italia e così abbandonarono tutto per motivi turistici.
Magari scritta così la storia farebbe più al loro caso.
E’ normale non nominare il maresciallo Tito, anche perché quel criminale gode ancora del più alto riconoscimento della Repubblica ed è Cavaliere al Merito. Ovviamente sterminare gli italiani è un merito. E Mattarella come i suoi predecessori complici non ha fatto nulla per rimuovere questa offesa ai danni di migliaia di connazionali sterminati da questo macellaio comunista.
Noi non possiamo ignorare che dormi tranquillo su quell’onorificenza al criminale che ha fatto sparare su migliaia di connazionali. Continua a ignorare la questione, noi continueremo ad alzare la voce e a denunciare quel filo rosso che lega la vostra ipocrisia.