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COSA DEVE FARE MARINE LE PEN DOPO IL 7 MAGGIO

-di Carlo Prosperi- La nascita della Sesta Repubblica in Francia è travagliata.
Il secondo turno è iniziato come una puntata di The Walking Dead.
I cadaveri ciondolanti dei perdenti si sono azzuffati per ottenere un pezzetto di ciò che il povero Emmanuel Macron ha ottenuto. Come degli zombie.
Per gli indomabili meno addomesticabili di Melenchon è il simbolo di tutto ciò che detestano, l’ipercapitalista neoliberista Eurocrate indifferente ai destini dei lavoratori del mondo, la faccia pulita dell’avidità, il banchiere, anzi il banchiere di una banca di investimento. O, ancora meglio, il banchiere dei Rothschild che pretende di essere né di destra né di sinistra, socialista e non socialista – in poche parole, un mostro a due teste.
 Per gli Hamon-isti è il traditore che ha rifiutato le primarie, ha fatto carta straccia della tessera, ha lasciato la casa natia.
Per i più cocciuti sostenitori di Fillon, non è che un bolscevico in giacca e cravatta.
Ma, si sa, al primo turno voti per chi preferisci, al secondo per chi non vorresti al governo.
La narrazione del wrong man.
MLP parte con uno svantaggio abissale nei confronti di Emmanuel Macron, che sta lentamente raggiungendo grazie ad una campagna elettorale “mozzafiato” (e lo dice Ferrara).
The Economist ha detto che ha l’1% di chance di vittoria, Ian Bremmer ha più realisticamente detto che ne ha il 40%.
Il primo è un modello statistico, il secondo si basa su variabili più oscillanti del sistema politico francese.
Per chi ha passeggiato fra le vie parigine o attraversato qualche altro pezzo di Francia, sa bene che Marine stavolta non riuscirà a diventare Presidente.
 Ma la strada è aperta per il 2022.
Le elezioni legislative del prossimo Giugno saranno cruciali. Se il Fronte riuscirà ad ottenere una consistente pattuglia parlamentare, i partiti tradizionali ed Emmanuel Macron saranno costretti ad un governo di grande coalizione.
 Il populismo anti-populista di Macron affosserà presto nella “palude”, perdendosi nelle stanze dei ministeri e dei piccoli calcoli da Manuale Cencelli.
La professionalizzazione del Front National ha portato i suoi frutti.
I sondaggi mostrano come Le Pen possa raggiungere il 40% al ballottaggio superando il perimetro dei risultati del primo turno, impresa non riuscita al padre.
E’ il blocco dei “perdenti della globalizzazione” divisi fra gli Insoumise di Melenchon e i Patriotes lepenisti, oltre a gollisti e cattolici.
Il Front National è un brand limitante.
L’utilizzo della rosa Blue Marine può divenire una base per un nuovo fenomeno.
Come ha spiegato Alain De Benoist, non viviamo in un’ “era” populista, ma in un “momento”.
Il ciclo elettorale favorevole dei sovranisti può finire presto, in base all’andamento economico e alla gestione della crisi dei migranti. E la crescita economica reale è in fase ascendente.
Costruire un partito mainstream,  superando la contraddizione fra populismo e buon governo.

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