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MANTOVA CAPITALE DELLA CULTURA ITALIANA 2016

Mantova-600x400 – a cura di Riccardo Boccolucci – Mantova è stata nominata Capitale della Cultura Italiana per il 2016. A dare l’annuncio, premiando così il piccolo Comune Lombardo, è stato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

A contendersi il titolo, e l’ingente somma di denaro pari ad un milione di euro – che servirà per realizzare il progetto presentato, ci sono state altre nove città: Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni.

Dopo l’annuncio da parte del Ministro, è stato il giovane sindaco Mantovano Mattia Palazzi a prendere la parola, promettendo che l’amministrazione comunale farà del proprio meglio per dimostrare di aver meritato il riconoscimento.

In seguito a commentare in aula c’è stato anche il deputato Mantovano Marco Carra: <<Siamo felicissimi, è una bella notizia, è un risultato che la città sperava, frutto del lavoro intenso fatto dalle Istituzioni territoriali. Mantova merita questo titolo>>.

Invito tutti a cogliere questa magnifica occasione per visitare questa splendida cittadina, di seguito una guida ai maggiori monumenti che caratterizzano la storia di Mantova.

ECCO UNA PICCOLA GUIDA PER CHI DESIDERA VISITARE MANTOVA:

Città antichissima che affonda le sue origini nell’età etrusca, Mantova raggiunse il suo splendore in età comunale e soprattutto durante la lunga dominazione della signoria dei Gonzaga (1328-1707). Al periodo comunale e al breve periodo di signoria dei Bonacolsi risalgono alcune importanti opere quali il Palazzo Bonacolsi, il Palazzo del Podestà, il Palazzo della Ragione e le chiese di San Lorenzo (la “Rotonda”) e del Gradaro.

Simbolo della signoria gonzaghesca è il Palazzo Ducale, una delle più estese ed elaborate regge d’Italia che racchiude in sé circa 500 tra sale e stanze con numerose piazze, cortili e giardini interni. Da segnalare, dal punto di vista architettonico, il Castello, la Domus Nova (di Luca Fancelli), la basilica palatina di Santa Barbara (di G. B. Bertani); dal punto di vista pittorico il capolavoro è la Camera degli Sposi (di Andrea Mantegna), ma notevoli sono anche le Stanze del Pisanello e l’Appartamento di Troia (di Giulio Romano).

Di grande pregio è anche la raccolta degli Arazzi realizzati su cartoni di Raffaello. L’altro grande simbolo della Mantova gonzaghesca è Palazzo Te, realizzato sia nella parte architettonica che in quella pittorica da Giulio Romano tra il 1525 e il 1535: all’interno meritano una menzione la Sala dei Giganti, quella di Amore e Psiche e quella dei Cavalli. Prima di arrivare a Palazzo Te, tappa d’obbligo è la Casa del Mantegna, con il caratteristico cortile circolare. Da segnalare anche il Palazzo di San Sebastiano, recentemente restaurato e sede del nuovo Museo della città. Per quanto riguarda l’edilizia sacra s’impone la presenza di Leon Battista Alberti, autore nella seconda metà del secolo XV delle chiese di Sant’Andrea e di San Sebastiano (ora Famedio dei caduti).

Di fattura più composita, ma notevole specie per il suo interno (di Giulio Romano) e per le opere che ospita, è anche il Duomo. Dopo gli splendori dell’età gonzaghesca Mantova conosce un altro periodo di fervore artistico nel Settecento specialmente negli anni dell’imperatrice Maria Teresa: le testimonianze più importanti sono il Palazzo Vescovile, il Palazzo d’Arco e soprattutto il Teatro Accademico, squisita opera del Bibiena. Fra le opere d’arte contemporanea merita una citazione la Cartiera Burgo (P. L. Nervi) che si staglia sulle rive del Lago di Mezzo di fronte alla città.

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