Approvata la manovra economica. 37 miliardi di euro con circa 21-22 milioni di Decifit. Ecco una scheda di cosa cambia concretamente per gli italiani.
L’accordo prevede la seguente spesa:
-
Stop aumento IVA: 12.5 mld;
-
Quota cento (62 anni di età+38 di contributi) 7 mld;
-
Reddito di cittadinanza e centri impiego 9 mld;
-
Flat Tax per gli autonomi al 15% e al 20%;
-
Taglio delle pensioni da 4.500 euro;
-
Pace Fiscale con tetto a 100.000 euro.
A cura di Danilo Conte Aglioti – I punti di approdo della manovra ora saranno questi, Il 20 ottobre passerà in Parlamento, il 30 Novembre ci sarà il parere in Commissione Ue, il 31 Dicembre approvazione delle Camere.
Crescita e lavoro, quota 100 senza penalità, stralcio cartelle fino a mille euro, pace fiscale ed opzione donna.
Il tempo voluto, naturalmente con la difficoltà tra 5stelle e Lega nel trovare un accordo in comune ha portato in fine alle seguenti dichiarazioni qui riporte dai Ministri Di Maio e Salvini e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Tria:
“È stato raggiunto un accordo con tutto il governo sul deficit al 2,4 per cento. Siamo soddisfatti, è la manovra del cambiamento”;
“Convinceremo i mercati che in questo 2,4 per cento ci sono tanti investimenti che faranno crescere l’economia. Saremo credibili perché siamo sotto il 3 per cento”. “Il Def apre le porte alla manovra del popolo e cancella la povertà”, ha aggiunto in una circolare con il ministro dell’Economia Giovanni Tria.
“Sono convinto che analisti e mercati capiranno che stiamo lavorando per il bene del Paese. Non sono assolutamente preoccupato”, ha detto Salvini. “Dobbiamo abbattere il muro della precarietà, della sfiducia e della disoccupazione in Italia. Questa manovra intervenendo sulla Fornero, riducendo le tasse ai piccoli, aumentando le pensioni di invalidità, è un passo in avanti verso la civiltà”.
Ed ecco riportati i punti principali della manovra del Deceto Fiscale:
La pace fiscale è ciò che partirà prima, come sappiamo era uno dei punti principali prettamente del centro-destra.
Si potrà sanare il contenzioso con il fisco pagando il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria al secondo grado (al primo grado è il 50%) senza sanzioni o interessi, riducendo moltissimo il contenzioso in Cassazione. Allo stesso tempo, con la rottamazione delle cartelle Equitalia saranno spazzate via sanzioni e interessi per tutti (le sanzioni possono arrivare fino al 150% in Italia), dilazionando in 20 rate trimestrali, cioè in 5 anni. Con la dichiarazione integrativa sarà introdotto una tassazione al 20% sul maggiore imponibile Irpef dichiarato nei 5 anni precedenti con un tetto di 100mila euro. Il massimo dichiarabile è di 1/3 sull’imponibile dell’anno precedente.
Il superamento della Legge Fornero, emblema della campagna elettorale della Lega, pone l’obiettivo di garantire la possibilità di andare in pensione a chi, tra età e contributi, arriverà alla quota 100. Si dovrebbe partire dalla “combinazione” 62-38, ovvero il minimo di 62 anni di età e 38 di contributi.
Il taglio delle pensioni, questa tra i programmi del Movimento 5 Stelle, sopra i 4.500 euro netti al mese nella parte di assegno non coperta dai contributi pagati porterà nelle casse dello Stato un miliardo di euro nell’arco di un triennio.
Non si è parlato solo di Pace Fiscale e pensioni. Sembrerebbe da fonti della Lega che tra le misure concordate nel vertice di maggioranza che ha preceduto il consiglio dei ministri sulla manovra non c’è alcun aumento di tasse “tranne che su banche e assicurazioni”. Inoltre, riferiscono sempre fonti leghiste, per l’immigrazione sarà tagliato “oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro per il triennio (oltre 500 milioni subito, a partire dal 2019)”. Annunciati anche una norma per l’arresto degli evasori fiscali e “un aumento di spesa” per la sanità con lo stanziamento “100 milioni di euro per le politiche della famiglia”.
Per il Reddito di Cittadinanza, non è ancora chiaro come verrà versato l’assegno da 780 euro, ma secondo quanto annunciato finora verrà caricato sul bancomat con un monitoraggio degli acquisti. Il sostegno sarà garantito solamente a patto di frequentare corsi di formazione e di prestare 8 ore a settimana di lavoro socialmente utile. Il reddito verrà meno dopo il rifiuto di tre offerte di lavoro, ma con una specifica “geografica”, con l’obiettivo di non penalizzare cioè chi non accetterà come prima offerta un’occupazione al di fuori della propria città o Regione.
Importante nella manovra è l’aver finalmente pensato dopo anni e governi susseguiti da sinistra a destra è il riuscito ( speriamo ) investimento per quanto riguarda la Flat Tax per i lavoratori autonomi, si parte dal forfait già esistente: 15% per i professionisti con ricavi fino a 30.000 euro e per le altre categorie con ricavi fino a 50.000 euro. L’obiettivo della manovra è estendere la platea ad autonomi.
Le start up e le attività avviate dagli under35 godranno infine di un ulteriore sconto al 5%. Il costo è di circa 600 milioni il primo anno e di 1,7 miliardi a regime.
Nella manovra è previsto anche un capitolo sugli investimenti: vale lo 0,2 del Pil, pari a 3,5 miliardi. Oltre alle risorse finanziarie, l’obiettivo è sbloccare gli investimenti a livello locale con un alleggerimento dei vincoli sui bilanci per i Comuni, anche quelli in rosso, e con una revisione della soglia per gli appalti senza gara.
Di ultima ora, sembrerebbe non esserne a conoscenza neanche il ministro dell’istruzione Bussetti è la cancellazione dell’iscrizione a numero chiuso per le facoltà di Medicina. Una nuova normativa fa si che l’iscrizione alla facoltà si aperta per tutti, con restrizioni per l’avanzamento della carriera universitaria. Insomma inizialmente aperta a tutti ma per terminarla aperta a pochi. Una manovra che forse potrà anche essere apprezzata, soprattutto da imprenditori pensionati e giovani, da tutti, naturalmente con una passo avanti “sostanzioso”, che porterà solo due considerazioni, un enorme crescita od il baratro. La positività è enorme ma l’ombra Europa lo è ancora di più. Solo il tempo potrà dirci qualcosa, perché attualmente i dati sono scritti ed i conti anche.
Sulla carta è per noi, è per l’Italia.