Una scuola che non introduce i giovani sul mondo del lavoro, con progetti artificiosi. Il lavoro ormai è un tabù per i ragazzi, considerando il dato enorme della disoccupazione giovanile.
La nostra comunità vive una profonda crisi sociale, la scuola dovrebbe ripartire proprio dall’ educazione civica promuovendo valori come la libertà. I ragazzi devono poter vivere un ambiente di studio ospitale e praticabile. Spesso gli studenti si formano in strutture fatiscenti con strumenti obsoleti a loro disposizione. Una scuola partecipata ha bisogno di un rappresentanza studentesca maggiore nei consigli d’ istituto almeno del 100%, per poter essere competitivi con le altre rappresentanze. Gli studenti devono essere più incisivi nei progetti e nel poter partecipare alla vita sociale degli istituti permutando le consulte a veri e propri organi decisionali. Cambiare il metodo di formazione è un esigenza, proponendo un metodo dinamico, dove lo studente sia parte attiva e attore protagonista della lezione. I giovani sono stanchi del grigio dell’aula, hanno bisogno di vivere l’ immenso patrimonio naturalistico e culturale della nostra penisola. Migliorare la scuola vuol dire ripartire da chi sarà il futuro di questo paese.