I giornali italiani stanno facendo di tutto per affermare che Rajoy non abbia vinto le elezioni, ma i dati finali smentiscono queste ipotesi. Il contesto spagnolo è molto diverso da quello italiano e 6 mesi fa ci sono state delle elezioni senza vincitori. C’è voglia di formare un Esecutivo in fretta e senza Rajoy e il Partido Popular non ci sono maggioranze possibili.
Gli spagnoli hanno premiato il Partito Popolare con un risultato di gran lunga superiore in voti e seggi a quello ottenuto nel mese di dicembre. Si è raggiunti il 33% dei voti, con quasi 7,9 milioni di schede elettorali e 137 deputati. Mariano Rajoy ha riconfermato la posizione del suo partito come il più votato la sua posizione di leader del PP. Gli spagnoli hanno deciso di dargli una nuova possibilità di governare. Una possibilità reale, data da ben 32 seggi in più rispetto alle elezioni di dicembre. Tutti gli altri partiti sono stati puniti. Il PSOE è stato sconfitto nella sua roccaforte storica, l’Andalusia e ha ottenuto il peggior risultato della sua storia con soli 85 deputati, il 23% e 5,4 milioni di voti. Da dicembre hanno perso 120.000 elettori.
L’unica nota positiva per i socialisti è di aver aggirato lo tsunami Sorpasso Podemos, quando tutti i sondaggi li davano ormai per scontati al terzo posto.
Il futuro di Pedro Sanchez è sconosciuto. La scorsa notte, quando è comparso davanti ai suoi sostenitori in Via Ferraz non ha mostrato segni di cedimento. Al contrario, ha sostenuto il suo risultato magro sottolineando che è riuscito a mantenere la sua posizione come principale forza di opposizione. PSOE più Podemos possono raggiungere solo 156 posti, 20 in meno della maggioranza richiesta. Le possibilità di formare un esecutivo di sinistra sono praticamente nulle. Sarebbe necessario creare una grande coalizione capace di includere tanti piccoli partiti indipendentisti che però non garantirebbero serenità al premier.
Lo scenario più probabile, nel caso in cui il Psoe si rifiutasse di fare una grande coalizione sarebbe l’alleanza con Albert Rivera che raggiungerebbe 169 deputati, solo sette in meno dalla maggioranza assoluta. Ma c’è poi la coalizione canaria e altre piccole formazioni che potrebbero dare una mano decisiva per formare un Governo di coalizione.
Ieri sera presso la sede di Calle Genova, sede del PP, c’era un clima di grande entusiasmo e euforia. Musica, cori e tanti sorrisi e abbracci. Il PP veniva dato sotto il 30% e invece ha stupito tutti ottenendo il 33 ed essendo indispensabile per formare un Goveno.
Rajoy ha incentrato il suo intervento sull’economia, affermando che le riforme finalmente sono state capite dai cittadini. In un momento di Brexit e di protesta nei confronti dei governi uscenti, la Spagna rappresenta uno dei pochi casi di governi premiati dal voto. I cittadini hanno optato per la “stabilità”, la “saggezza” e “moderazione” che Rajoy ha saputo offrire in questi anni.
Nuova maggioranza assoluta in Senado per il PP, dove con senatori 130 posti, che, insieme ai suoi 21 senatori regionali forma di gruppo parlamentare di 151, ben al di dei 134 di maggioranza assoluta. Sebbene non vi sia un bicameralismo perfetto ma il senato sia una camera assolutamente secondaria, la grande vittoria dei popolari in questa consultazioni rende bene l’idea dell’ondata azzurra che ha travolto la Spagna qualche ora fa.