Carlo M. Cipolla ci ricorda che gli individui possono essere suddivisi in 4 macro-gruppi: intelligenti, banditi, sprovveduti ed, infine, stupidi.
I primi sono coloro i quali, tramite il loro agire, creano vantaggi sia per se stessi che per terzi, i secondi al contrario solo per se stessi mentre gli sprovveduti apportano vantaggi esclusivamente ad altre persone. E chi ha la sfortuna di rientrare nella definizione di “stupido”? Tali soggetti, il cui modus operandi è privo di qualsiasi logica, non riescono ad apportare vantaggi né per se stessi né per altri, anzi ci intralciano, sostiene lo studioso di storia economica, ogni giorno, inaspettatamente e improvvisamente.
Al riguardo Cipolla ha voluto essere ancor più preciso andando a formulare quelle che definisce “Le leggi fondamentali della stupidità umana”. Per ragioni di tempo non staremo qui ad elencarle tutte.
Mi pare però opportuno citarne una, la quarta: “Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.”
Divertente ed allarmante è osservare come questi pilastri eretti dallo storico trovino così tanti riscontri nella realtà che ci circonda. E questo, oseremo chiederci, a Roma qualcuno lo sta intuendo? Cosa penserebbe oggi Carlo M. Cipolla di Virginia Raggi? La grillina, Sindaco della Capitale d’Italia, potrebbe essere annoverata tra chi arreca danni a se stesso e a terze persone, pagando per tutte le scelte inopportune e per niente brillanti che ha compiuto dall’inizio del suo mandato.
Da qualche ora ormai il viso della Raggi impazza sul web protagonista di articoli e ironie che hanno nuovamente travolto uno dei Power Rangers di questo Movimento 5 Stelle.
La Prima Cittadina avrebbe dovuto incontrare questo mercoledì pomeriggio Giovanni Malagò, Presidente del Coni, il Presidente del Comitato Italiano Paraolimpico Luca Pancalli e la coordinatrice del comitato promotore Diana Bianchedi. L’obiettivo era quello di avviare la discussione in merito ai Giochi Olimpici del 2024 nei confronti dei quali la Sindaca si era già dimostrata contraria. A quanto pare però tale incontro non ha avuto luogo. La Causa? Apparentemente un contrattempo della Raggi che non le ha permesso di essere puntuale. Lecito lo sdegno di Malagò nelle dichiarazioni rilasciate: “Forse avremmo meritato più attenzione e anche più rispetto per quello che rappresentiamo.”
Virginia Raggi, in linea con quanto sostenuto dal Movimento, continua a ritenere da “irresponsabili” la candidatura di Roma, fortemente voluta invece dall’ex Sindaco Marino. Nella conferenza stampa tenutasi alle 15:30 è stato ribadito che la città non può economicamente sostenere una iniziativa del genere in quanto porterebbe, ci illuminano i 5 Stelle, a “nuove colate di cemento”. Si porterà avanti quindi una mozione e il Consiglio sarà chiamato ad esprimersi. Non sono mancati i riferimenti neppure allo studio realizzato in merito dall’Università di Oxford, per darsi un tono più elegante, e alle città di Amburgo o Boston le quali però, sottolinea Malagò, non sono mai state candidate!
Il “NO” della Raggi potrebbe di fatto avere conseguenze più rilevanti rispetto a qualche dissapore o battutina sui social networks. Come riporta il Sole24Ore infatti i Giochi Olimpici costituirebbero una risorsa non trascurabile per Roma considerando le condizioni critiche in cui verte, una risorsa che ammonterebbe a 4 miliardi di euro. Crescita del settore dei servizi, della produzione, dei consumi, dell’occupazione: a tutto ciò, alla possibilità di stimolare finalmente la circolazione di capitale, must per la ripresa economica, il Movimento 5 stelle sta deliberatamente dicendo NO. E’ questo il modo in cui avevano intenzioni di mobilitarsi per il bene di Roma e dei Romani?
Cipolla, ancora una volta, ci viene in soccorso nella difficile comprensione di quanto fatto e detto da Viriginia Raggi. E’ spiegato che anche gli “stupidi”, ovviamente, possono influire su persone o, addirittura comunità intere, con diversa intensità. Quest’ultima dipende proprio dalla posizione di potere e autorità che si occupa nella società. In definitiva, politici o burocratici non sfuggono all’essere rilegati nella suddetta categoria in virtù del loro status sociale, anzi. Nessuno sfugge a tale esame.
La domanda che Cipolla si pone, e che tutti noi dovremmo porci, è la seguente: in che modo le persone “stupide” riescono a raggiungere tali posizioni di potere ed autorità?
Una volta ottenuta la risposta, si potrà individuare la soluzione. Fino a quel momento coloro i quali hanno scelto il Movimento 5 Stelle credendo alle favole da questo proposte dovranno far i conti con la loro coscienza.
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