– A cura di Simone Paris – Come da tradizione tipicamente italiana, è giunta anche per il Governo Renzi l’ora di un rimpasto; termine di memoria democristiana che non piace molto al premier, preferendo parlare più di “riempimento di caselle vacanti” e di “assestamenti necessari” per il completamento della squadra di governo, che passa da 56 a 64 componenti.
Dopo il doppio voto sulle mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni, il Consiglio dei Ministri di ieri sera ha dato il via libera a questo gioco di incastri che ha soddisfatto pienamente ogni partito della coalizione di governo che appoggia Renzi.
A fare la parte del leone è stato il Nuovo Centro Destra-Area Popolare che può continuare in maniera ancora più incisiva ad influenzare l’azione di governo.
Dopo estenuanti giri di valzer e tourbillon di nomi, è finalmente arrivata la nomina di Enrico Costa a Ministro degli Affari Regionali. Il posto era vacante da tempo dopo le dimissioni di Maria Carmela Lanzetta e spettava al Nuovo Centro Destra come una forma di “risarcimento” dopo la vicenda delle troppo frettolose dimissioni di Maurizio Lupi dal Ministero delle Infrastrutture. Il nuovo ministro giurerà in serata di fronte al Presidente Mattarella; si attendono notizie precise anche sulle deleghe aggiuntive che Costa potrebbe ricevere, tra cui potrebbe celarsi anche quella alla Famiglia, autentico cavallo di battaglia di Area Popolare.
Il posto lasciato libero da Enrico Costa alla Giustizia è stato occupato, sempre in quota NCD, da Federica Chiavaroli con l’incarico di Sottosegretario; inoltre è stato reintegrato il calabrese Antonio Gentile come Sottosegretario allo Sviluppo Economico, dopo l’inchiesta che l’ha portato alle dimissioni nel marzo 2014 dalla carica di Sottosegretario al Lavoro. Simona Vicari potrà continuare il suo lavoro con l’incarico di Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, dopo due anni passati come Sottosegretario allo Sviluppo Economico.
Fortemente puntellato è il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo con l’inserimento di due nuovi Sottosegretari: Dorina Bianchi (NCD) con delega al Turismo e Antimo Cesaro (Scelta Civica) con delega alla Cultura.
E’ anche Scelta Civica a beneficiare di questo rimpasto con la promozione del suo frontman Enrico Zanetti a viceministro dell’Economia e delle Finanze, come ricompensa del lavoro che sta portando avanti in Via XX Settembre.
Contentini sono stati dati anche alle varie anime del PD. Al MISE spuntano due pesanti incarichi: le poltrone di viceministro per Teresa Bellanova (che viene promossa dall’incarico di Sottosegretario al Lavoro) che si occuperà dei tavoli di crisi, e per Ivan Scalfarotto che avrà le deleghe di Carlo Calenda (inviato come ambasciatore presso la Ue) sul Commercio estero, dopo essere stato Sottosegretario alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento.
Nuovo supporto riceve anche il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni con la promozione di Mario Giro da Sottosegretario a Viceministro con delega alla Cooperazione e la nomina di Enzo Amendola a Sottosegretario.
Il bocconiano Tommaso Nannicini, fino a ieri consulente economico di Renzi, diventa Sottosegretario presso la Presidenza del Consiglio con delega sui dossier economici ed in particolare per il Jobs act per le partite Iva.
Al Ministero della Giustizia viene nominato anche Gennaro Migliore, di cui tanto si è parlato come candidato alla presidenza della Regione Campania e oggi come possibile sindaco della città partenopea.
Le nuove nomine sono state accolte con piena soddisfazione dagli alleati di governo, mentre sono state contestate dalla minoranza PD che parla di insensata e inesatta applicazione del Manuale Cencelli, essendoci “partiti che hanno più persone impegnate in incarichi di governo che voti effettivi”.
Adesso sorge spontanea una domanda: essendo questo solo un piccolo “assestamento” della squadra di governo, presto si verificherà un vero rimpasto di governo per dare un colpo di ALA alla maggioranza per un vero governo del FARE?