Dalla lettura del nuovo lavoro di Riccardo Lucarelli “Oltre la scuola austriaca. Bruno Leoni: il libertario italiano” edito da Eclettica, è chiaro l’intento dell’autore di far conoscere il filosofo del diritto anche ad un pubblico di non soli addetti ai lavori.
Bruno Leoni ,grazie anche al Professor. Raimondo Cubeddu che nel 1995 ha permesso la traduzione in italiano della sua opera più importante ovvero Freedom and the law, e che ha tra l’altro sviluppato il saggio introduttivo a questo testo, ha cominciato ad interessare un pubblico sempre più attento e desideroso di indagare le tematiche inerenti il liberalismo.
Il libro di Lucarelli, vuole fornire un ulteriore spunto di riflessione su le tesi di un pensatore che ha avuto il merito di offrire una prospettiva del tutto alternativa ai modelli kelseniani del normativismo dominante e all’ispirazione socialdemocratica che ancora prevale all’interno delle scienze sociali.
In particolare, mentre nel corso degli ultimi due secoli il diritto è stato ripetutamente identificato con la semplice volontà degli uomini al potere, uno dei contributi maggiori di Leoni secondo l’autore, è da rinvenire nel fatto che nei propri studi egli ha indicato un altro modo di guardare alle norme, sforzandosi di cogliere ciò che vi è oltre la volontà dei politici e ben oltre quella stessa legislazione tanto spesso destinata a restare lettera morta.
Le riflessioni di Leoni sul diritto, ben esposte all’interno del libro, ci aiutano così pure a comprendere le straordinarie potenzialità della tradizione “austriaca” delle scienze sociali, che ha avuto origine con Carl Menger e ha poi trovato in Ludwig von Mises e Friedrich A. von Hayek le sue formulazioni più compiute. Ed è stato proprio questo l’obiettivo di Lucarelli, ovvero evidenziare come non soltanto l’economia, ma l’intera riflessione sulla società possa trarre enormi benefici dagli insegnamenti fondamentali di questo filosofo.
Un libro da collezione insomma, da custodire gelosamente nella propria libreria personale.