Chi prende la metro ogni giorno vede delle scene da terzo mondo. Tra le fermate di Termini e Ottaviano-San Pietro c’è la terra di nessuno, l’anarchia totale. Gruppi di ragazzine rom ben vestite, con abiti firmati per non destare sospetti, depredano letteralmente ignari turisti e romani.

Le società di sorveglianza in metro sono ormai totalmente arrese, perché chiamano la polizia che neanche interviene più e queste persone hanno di fronte una prateria da razziare.

Ho provato una volta a fare un video e sono stato minacciato brutalmente. Sono di una arroganza assoluta, senza paura di niente e di nessuno.

Ad agosto ho soccorso un anziano giapponese che aveva subito un furto a Piazza di Spagna. Tutta la gente sulla metro ha bloccato la piccola ladra e ci siamo messi ad aspettare prima la vigilanza e poi la polizia.

Il vigilantes veniva continuamente provocato con frasi del tipo ‘Tanto tu non sei neanche un poliziotto non puoi neanche arrestarmi’– oppure con altre del tipo – “Ho voglia di fumare, mi fate perdere tempo almeno fatemi fumare’.

Poi quando è arrivata dopo 40 minuti la polizia ha cambiato tono ma ha continuato con questa stessa arroganza dicendo cose del tipo ‘dai menami che siamo sotto alla telecamera’.

Ogni giorno nelle metro e nelle strade centrali è una vera e propria guerra e pensate anche al danno di immagine che queste persone fanno al turismo di Roma. Ormai abbiamo solo quello e i nostri commercianti sopravvivono grazie alle nostre bellezze che non possono essere esportate all’estero. Cosa dovrebbe dire un turista che è stato depredato di tutto quando torna a casa e che provando a chiamare la polizia viene lasciato da solo sotto ad una metro? Dirà di non venire in questa città, una città pericolosa e senza legge.

Poi arriva l’intervista delle giovani ladre a Canale 5 che dicono ‘ci piace rubare 1000 euro a una vecchietta, tanto è vecchia e poi muore’.

Mi sale il sangue al cervello e continuo a stare ogni giorno con gli occhi aperti perché non posso e non voglio rinunciare a prendere la metro per colpa di questa gentaglia.

Una volta andai a parlare con un vigilantes e mi disse una cosa allarmante. Ovvero che molta gente se si accorge si ribella e le pista di botte. E cosa avverrebbe se nella metro vi fosse una persona armata che magari si accorgesse che sua moglie è appena stata rapinata?

Inizio a pormi l’interrogativo, ma senza che andiamo a estenuare la situazione con le armi, basta che ci sia una persona un po’ allenata con qualche arte marziale strana. E più volte ho sentito nei vagoni delle metro sentire qualche coattello dire ‘tanto è questione di giorni, ci organizziamo e prendiamo un vagone, entriamo al primo e usciamo all’ultimo e quando usciamo lo abbiamo pulito. Così capiscono che qui non sono benvenuti”.