Abbiamo ricevuto in queste ore un grido disperato di un italiano che ha vissuto buona parte della sua vita tra Bruxelles e la Germania e vuole testimoniare come gli immigrati abbiano gradualmente comprato pezzi di città per farne dei ghetti, per poi sostituirsi alla stessa ed espellere le popolazioni native. Non una integrazione con la popolazione ma una invasione. Sta succedendo anche in Italia, a Roma, ma molti fanno finta di non vedere e non sapere. Basteranno i gessetti colorati, le bandiere della pace e le frasi ipocrite per salvare la nostra civiltà?
Ecco la testimonianza del nostro connazionale in Belgio:
“Ho vissuto in Belgio per 14 anni e in Germania per altri 14 anni In Belgio ho studiato a Bruxelles dove mi sono laureato. Correvano gli anni ’80 e io con la mia famiglia abitavamo a Molenbeek dove ero proprietario di un appartamento. Ho assistito a una continua e inesorabile metamorfosi della città di Bruxelles causata dal costante arrivo di emigrati di origine magrebina.
I nord africani hanno comprato un pezzo alla volta parti della città, facendo crollare i prezzi degli immobili ogni volta che acquistavano una casa. Hanno creato i propri negozi, i propri medici, i propri luoghi d’incontro, mercati moschee ecc..
Hanno emarginato o cacciato i nativi e si sono sostituiti alla popolazione belga. Ciò è avvenuto in tutte le città del Belgio. Posso testimoniare che succede anche in Germania con le emigrazioni turche e quindi sono autorizzato a pensare che succederà anche in Italia nel ormai inesorabile futuro.
Avendo vissuto queste realtà di persona, posso testimoniare che i popoli di cultura islamica non sono in grado di integrarsi nelle popolazioni europee. Essi sono per cultura, alternativi a noi e tendono a sostituire la nostra cultura con la loro anche a casa nostra.
Sono molto deluso della poca lungimiranza dei nostri governanti che non hanno fatto nulla per impedire questa situazione ma che al contrario, senza cognizione di causa, insistono nel traghettare le popolazioni musulmane in Europa. Mi sento autorizzato a pensare che dietro tutto questo ci sia un disegno ben preciso che tradisce comunque la volontà dei popoli europei.
Povera Europa, eri così bella negli anni ’60 e ’70, volevamo creare un’Unione Europea nella solidarietà e diversità culturale dei popoli e invece, dopo qualche generazione, il nostro sogno si è trasformato in un incubo.
Sono un testimone scomodo, ma non cesserò mai di puntare il dito su coloro che ritengo siano i responsabili di questo degrado culturale e del tradimento e distruzione dell’idea di Europa dei popoli Cordialmente”