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GIORGIA MELONI VOLA NEI SONDAGGI. A ROMA E’ IL CANDIDATO CON IL GRADIMENTO PIU’ ALTO

– A cura di Giorgio La Porta – Ci sono poche certezze in questo momento caotico per i romani. Ma tutti i sondaggi fatti fino a questo momento dimostrano come Giorgia Meloni sia una vera e propria punta d’attacco del centrodestra romano. In nessun sondaggio Bertolaso, Marchini o Storace sono più forti della giovane leader di Fratelli d’Italia che porta a casa anche il più alto gradimento tra tutti i candidati sindaco della Capitale.

L’ultimo sondaggio realizzato da Nando Pagnoncelli e pubblicato dal Corriere della Sera, senza troppe esitazioni afferma che Giorgia Meloni è l’unica in grado di battere Giachetti e di arrivare a meno di un punto di distanza dalla Raggi del Movimento 5 Stelle.

Il centrodestra diviso, però, non va da nessuna parte e non arriva neanche a quel 25% necessario per arrivare al ballottaggio. Altresì unito, se riuscisse a far convogliare su di sé tutti i voti dei partiti che appoggiano i 4 candidati, supererebbe quota 40%, ovvero 13 punti di più della candidata grillina.

Se solo vi fosse questa sintesi, con due mesi di campagna elettorale si potrebbe addirittura puntare a una polarizzazione tale dello scontro elettorale che potrebbe portare la vittoria già al primo turno.

Grazie ad uno strano fenomeno sociologico chiamato bandwagon, una buona fetta degli elettori indecisi punta al candidato che viene percepito come vincente. In Italia c’è un partito inesistente del 7% che si sposta da destra a sinistra in base a chi vincerà e lo fa, di elezione in elezione. A Roma gli indecisi proprio non mancano e secondo il sondaggio di Pagnoncelli sono ben il 57%.

E’ vero che mancano ancora due mesi alle elezioni amministrative e la gente non ha ancora ben chiaro il quadro, inoltre non sono ancora in campo le formazioni dei candidati al Consiglio e l’elezione viene ancora percepita come lontana.

Se il centrodestra dovesse riuscire a compattarsi su un solo nome ne avrebbero un beneficio diretto anche le liste, sia per una questione di semplificazione del quadro complessivo e sia perché leliste non dovrebbero preoccuparsi di farsi guerra per sostenere questo o quel sindaco. Pagnoncelli attribuisce un 3,5% alla lista Marchini, ad esempio, ma sono convinto che se questa lista fosse coalizzata con la Meloni, gli elettori di centrodestra avrebbero meno problemi a sostenerla perché non avrebbero il problema del voto disgiunto. La soluzione potrebbe essere una coalizione capace di ospitare la lista civica di Bertolaso, quella di Marchini e i tradizionali partiti di centrodestra. A Roma c’è un elettorato radicato a destra. Non voglio arrivare allo scontro Fini-Rutelli del ’93, ma ricordo il 31% di Alleanza Nazionale nel ’98 quando una giovanissima Giorgia Meloni entrò, appena ventenne, in Consiglio Provinciale con Silvano Moffa.

Così, giusto per ricordare che qualcuno la città la conosce meglio di quanto si possa immaginare e a leggere i sondaggi, pare che anche i romani si siano accorti di questo dettaglio non affatto trascurabile.

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