L’importante periodico europeo fa una analisi della leader italiana e della situazione politica attuale dopo le elezioni europee.

A cura di Giorgio La Porta“Chi chiami se vuoi parlare con l’Europa? Se sei Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e consigliere chiave del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il numero da chiamare è quello di Giorgia Meloni.

In meno di un decennio, la leader del partito di destra Fratelli d’Italia è passata dall’essere liquidata come una pazza ultranazionalista all’essere eletta primo ministro d’Italia, affermandosi come una figura con cui Bruxelles, e ora Washington, possono fare affari”.

Con queste parole il periodico Politico introduce in prima pagina ‘l’uomo forte’ del 2024 raccontando le evoluzioni governative di Giorgia Meloni, ma soprattutto evidenziando criticità e difetti del Governo italiano, come nella tradizione di questa testata.

Un articolo con delle punte di ilarità se non fosse per il fatto che chi lo ha scritto creda realmente che “il governo ha proibito ai sindaci di rilasciare certificati di nascita ai bambini nati da madri surrogate” omettendo che sia una conseguenza di sentenze di tribunali indipendenti dal Governo.

Per non parlare poi di quando si parla con superficialità di “neofascismo” o si cita l’Arcigay come fosse una organizzazione indipendente e apolitica e non una storica associazione militante di sinistra.

Ma c’è poco da fare: Politico è il megafono di quel pensiero unico europeo che solo 24 mesi fa chiedeva le sanzioni europee all’Italia in caso di vittoria della Meloni. Ora improvvisamente non possono ammettere di essersi sbagliati e che in Italia non sono arrivate le cavallette. E allora quando di economia e di successi non si può parlare, si inizia a citare il fascismo, Mussolini e quei fantasmi che solo loro vedono per non riconoscere che il loro mondo fatto di una sinistra che controllava l’Europa non esiste più.

Se ci fossero le elezioni domenica prossima, chi voteresti? (Partiti in ordine alfabetico)