Non solo Fratelli d’Italia potrebbe superare Forza Italia, ma Giorgia Meloni stessa potrebbe sorpassare Berlusconi nel numero delle preferenze raccolte in tutta Italia. Lo scenario possibile.
A cura di Giorgio La Porta – Il partito di Giorgia Meloni ha superato la sua fase organizzativa e si prepara ad una primavera di consenso politico dopo l’affermazione di Marco Marsilio alla Presidenza della Regione Abruzzo. Se qualche mese fa ho pubblicato una durissima analisi che criticava fortemente la chiusura a riccio del partito di Giorgia Meloni nei confronti di tutte le realtà politiche, da qualche mese Fratelli d’Italia ha invertito la rotta e ha deciso di allargare il fronte della Destra italiana a realtà che non fossero necessariamente figlie dell’esperienza di Alleanza Nazionale e del Movimento Sociale.
L’alleanza tanto con Raffaele Fitto, quanto con i Conservatori europei ha permesso ad un partito che veniva percepito come piccolo, di diventare un polo di attrazione dei consensi. Alternativi a Forza Italia nel centrodestra e capaci di attrarre i voti dei sovranisti che non sostengono il Governo giallo-verde, oggi i ‘fratellini’ raccolgono i frutti di una scelta chiara e coerente.
La congiunzione che può favorire il partito erede di Alleanza Nazionale e può permettergli il sorpasso su Forza Italia non è affatto impossibile, per non dire possibile, se non addirittura probabile.
Quando 2 anni fa scrissi un articolo che vedeva il fronte sovranista italiano composto da Giorgia Meloni e Matteo Salvini superare il 20%, qualcuno derise la mia analisi che puntualmente si dimostrò veritiera, risultati delle elezioni politiche alla mano. Il contesto di oggi vede Forza Italia in una crisi esistenziale di consenso, in piena emorragia di dirigenti e candidati che non possono trovare un proprio spazio all’interno della rappresentanza parlamentare in Europa.
Se il partito di Silvio Berlusconi dovesse scendere sotto quota al 10% potrebbe garantire la riconferma solo alla metà degli attuali parlamentari europei. Non solo questo rappresenta una evidente criticità per gli uscenti, ma impedisce anche al partito stesso di candidare personaggi forti, capaci di attrarre nuovi consensi, proprio perché si è impegnati a ricandidare e riconfermare gli uscenti.
Lo stesso discorso vale anche nello schieramento opposto per il Partito Democratico che passando dal 41 ad un massimo del 20% non potrà permettersi di candidare quei personaggi stile Santoro, Lilli Gruber come fatto in passato. La crisi e la fuga da Forza Italia giova ulteriormente al partito di Giorgia Meloni che ha così spalancato le porte a quei parlamentari europei capaci di trascinarsi decine di migliaia di preferenze. Far entrare quindi, in ognuna delle 5 circoscrizioni elettorali europee candidati forti aiuta notevolmente non solo il partito ad uscire al di fuori dal pericolo dello sbarramento elettorale, ma oltretutto fa percepire un soggetto politico come capace di aprirsi ed attrarre nuove energie. Ciò avviene anche perché la Lega di Matteo Salvini ha la fila di adesioni e si sta dimostrando chiusa nell’accogliere le orde di transfughi da Forza Italia e dagli altri soggetti del vecchio centrodestra.
Questa triangolazione di circostanze può essere alla base di una tempesta perfetta che se solo causasse uno spostamento in campagna elettorale di un 2% degli elettori di Forza Italia verso i nuovi candidati moderati della Meloni, porterebbe ad un sorpasso nei confronti del partito azzurro. Inoltre, la posizione in Parlamento di Fratelli d’Italia è fortemente apprezzata dall’elettorato di destra che non dice di no a prescindere ai singoli provvedimenti del Governo, ma non si piega all’incompetenza dei grillini.
La sfida è appena iniziata e se pensate che una buona campagna elettorale è capace di spostare anche tre punti percentuali, capirete come il sorpasso di Fratelli d’Italia su Forza Italia sia una possibile notizia per l’apertura dei quotidiani del 27 Maggio.