Ricordo anche quando nel dopo terremoto circolavano sondaggi nei palazzi che attribuivano il consenso del 73% degli italiani a quest’uomo che rappresentava, di fatto, l’uomo della concretezza e del fare. Quegli stessi sondaggi davano Berlusconi attorno al 60% tanto che si iniziava a vociferare di Bertolaso come futuro candidato premier. Ma poi, puntuale come una cartella di Equitalia, arrivò la Magistratura e tutto finì come ben sapete..
La scelta di Bertolaso a Roma arriva in un momento di totale disorientamento dell’elettorato, ma per la prima volta il centrodestra sceglie 4 mesi prima il suo candidato. C’è una enorme frammentazione e la vicenda Mafia Capitale ha contribuito a creare confusione ulteriore nell’elettorato moderato.
Bertolaso rappresenta una personalità della società civile, conosciuta a livello nazionale e potrebbe rappresentare una buona opportunità per Roma e per il centrodestra italiano. Una lista civica a suo sostegno, caratterizzata da una forte presenza di professionisti e società civile, potrebbe essere una svolta per un centrodestra che non ha mai creduto nelle potenzialità delle liste civiche e le ha usate sempre per riempirle di persone che non potevano essere candidate nelle liste di partito.
Ma questa volta la scelta è fondamentale, perché in campo ci sono 6-7 candidati sindaco e ogni scenario è aperto, compreso il più terribile, ovvero un ballottaggio tra il movimento 5 stelle e il candidato di centrosinistra. Per questo è importante compattare il fronte moderato e creare nei prossimi mesi un programma che possa andare oltre il centrodestra e raccogliere quei consensi fondamentali per vincere le elezioni.
La scelta civica su Bertolaso non è una sconfitta della politica, perché serve a Roma quella concretezza e quella distanza dai partiti che permetta di prendere le distanze dai coinvolgimenti con affittopoli e con i tanti dirigenti nazionali che in questi anni hanno fatto finta di non vedere e non sapere nulla. Campi da tennis che producono 2 milioni di euro l’anno affittati a 4 mila euro l’anno e nessuno sapeva o vedeva. L’omertà è la peggiore complicità. La superficialità della nostra classe dirigente idem. Mi piacerebbe un Bertolaso sindaco con una squadra di tecnici, capaci come Tronca di tagliare i rami secchi di questa città e far venire a galla le varie affittopoli, i tanti appalti alle coop rinnovati in automatico, il cono d’ombra sulla gestione dei cimiteri comunali, passando per i centri anziani, associazioni culturali, trasporti e rifiuti. Ma la macchina del fango è già stata messa in moto ed è così che chi ha fatto finta di non vedere i funerali del boss dei Casamonica o i 50 arresti per Mafia Capitale ora stia cercando di fare le pulci al curriculum di Bertolaso.
Un motivo in più per sostenerlo e per dare un avviso di sfratto a Renzi e al suo governo arrogante e privo di legittimazione popolare.
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