– di Giorgio Gaias – In Svizzera ha stravinto la destra rappresentata dall’Unione Democratica di Centro (da non confonde con l’Udc di Casini), più o meno il Front National rossocrociato, vince intercettando il voto delle classi più deboli. Il Partito di destra dell’Unione democratica di centro è il grande vincitore delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Svizzero con circa il 28% dei voti e conquista undici seggi supplementari per un totale di 65 al Consiglio Nazionale (camera bassa, 200 seggi). «Nessuna forza politica ha mai potuto contare su una squadra così ampia», ha analizzato l’agenzia di stampa svizzera Ats. In una sterzata a destra prevista dai sondaggi, anche il Partito Liberale Radicale (Plr) registra il successo, benché più contenuto, e sale al 16,4%.
Secondo partito a livello nazionale, i socialisti (Ps) che risultano in calo, mentre il partito democristiano si attesta al 12,6%, i verdi scendono al 7,8%, i verdi liberali al 4,7% e il partito borghese democratico al 4,6%. Le cose devono cambiare, ha affermato il presidente dell’Udc/Svp Toni Brunner confermando che il partito mira a riconquistare il secondo seggio in Consiglio federale (governo) perso nel 2007. Brunner ha quindi spiegato la vittoria del suo partito evocando «l’ondata migratoria che preoccupa la gente.
In Svizzera la problematica dell’asilo non è risolta. La questione dei veri rifugiati e dei rifugiati economici non è stata regolata», ha affermato. La Svizzera dunque vira decisamente a destra, in tutta Europa i movimenti politici di destra avanzano e conquistano consensi. Solo in Italia continua la crisi del centrodestra in perenne ricerca di una nuova leadership dopo la fine dell’era berlusconiana. L’Europa adesso attende con ansia le presidenziali francesi con Marine Le Pen e il Front National pronto a trionfare alle prossime elezioni. L’Europa a trazione germanica potrebbe presto essere spazzata via da un’ondata di destra. Matteo Salvini e Giorgia Meloni prendano nota.