In un’epoca caratterizzata da frenetico, esponenziale progresso tecnologico, è inevitabile che gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) – comunemente noti come droni -, conquisteranno un ruolo progressivamente più importante nelle flotte e forze aeree di tutto il mondo. Impossibile scindere il settore militare da quello civile; Il Generale Preziosa ha, nel corso della conferenza, ribadito numerose volte che l’esperienza ed il vantaggio che l’Italia ha accumulato in questo settore rispetto ad altri partner europei, è il frutto di una collaborazione con ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) ed Aeronautica Militare.
Un problema, quello degli APR, relativamente recente. I primi, seri, dibattiti furono intrapresi circa 15 anni fa e la legislazione strumentale alla regolamentazione del tema Drone è arretrata (se paragonata ad altri paesi transatlantici). Paradossale se si pensa che, in sede NATO e riunioni con Capi di Stato Maggiori Europei, le innovazioni italiane vengono copiate e considerate efficienti; tanto che, è grazie alla dinamica diplomazia italiana che è stata svolta la prima esercitazione internazionale in Francia. “I Droni vengono utilizzati dal 2014 per le grandi operazioni di Polizia e Carabinieri; oltre al flusso di dati che sono in grado di fornire, gli APR vengono sfruttati per la difesa e la sicurezza interna”, ha poi aggiunto il Capo di Stato Maggiore Preziosa.
Pronto per la fine dell’anno, e già presentato nel corso dello European Air Chiefs’ Conference (EURAC) – evento il cui obiettivo è condividere e discutere visioni, strategie e prospettive per incrementare la collaborazione e integrazione in ambito aeronautico dei paesi membri – sarà il P1HH HammerHead, primo vero efficiente drone italiano che andrà a sostituire i “Predator” di stampo statunitense; seppur esso rappresenti un esponenziale salto in avanti, per velocità ed altezza, l’Hammerhead non è predisposto al montaggio di armi, in conformità con la legge italiana. Ed è proprio riprendendo e volendo ampliare tale progetto, che l’Ad di Finmeccanica Mauro Moretti, nel corso della conferenza è intervenuto.
“Siamo più piccoli dei grandi colossi, il che ci costringe a produrre cose di altissima qualità. Vogliamo dare valore alle nostre radici profonde, ma in Europa nello sviluppo del settore vi sono troppi frazionamenti e le altre potenze corrono”, si è espresso l’ingegner Moretti. In un mondo caratterizzato da sempre maggior digitalizzazione, comunicazione e gestione di tali dati attraverso satelliti, è impossibile scindere aerospazio, difesa e sicurezza; “in un sistema vincolato da informazioni interconnesse e da un insieme di dati diversamente trattati, le nostre priorità non possono che essere due: cyber security e soprattutto proprietà intellettuale; siamo di fronte ad una nuova rivoluzione” ha poi concluso Moretti, ribadendo che Finmeccanica, forte della sua rinnovata ambizione, è pronta e volenterosa ad intraprendere questa tanto difficile quanto affascinante sfida.
Di fronte ad un mondo che cambia, l’Italia in tandem con altri paesi Europei (presupponendo che si voglia fornire un fronte compatto per competere con le grandi potenze, transatlantiche e non) è costretta ad elaborare delle strategie di lungo termine che le permettano di affrontare tale cimento e la politica non può rimanere marginale. I droni rappresentano gli strumenti del futuro, di un futuro prossimo, ed in questo cambiamento epocale, l’Italia – dall’alto delle proprie efficienze – deve ricoprire un ruolo di primazia.