Nelle prossime ore i rapporti tra i leader si intensificheranno per trovare un accordo sulle presidenze delle camere. Se rispettiamo i canoni stabiliti da Berlusconi in passato, la Lega dovrebbe avere sia il senato sia Palazzo Chigi.
La 18° legislatura sta finalmente prendendo vita con un rinnovamento storico dell’intera classe politica. I tanti volti nuovi vengono dai principali due vincitori di questa tornata elettorale: la Lega e il Movimento 5 Stelle.
Nelle prossime ore si intensificheranno i contatti per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato e quel banco, benché se ne dica sarà una prova generale per testare un possibile accordo per la formazione di un Governo.
C’è chi l’accordo non lo vuole e spera che tutto salti in aria per riconquistare vecchie posizioni perse nell’ultima battaglia del 4 marzo. Ma al momento gli eserciti di Salvini e Di Maio marciano vittoriosi verso le camere.
Di fronte all’ipotesi che la Lega conquisti il Senato, ovvero la seconda carica dello Stato, Forza Italia si oppone affermando che Salvini non possa chiedere per sé Palazzo Chigi e anche la presidenza del Senato.
Basta aprire i manuali del centrodestra per vedere che nelle ultime due legislature con Berlusconi a Palazzo Chigi, a capo di Palazzo Madama c’è sempre stato un esponente forzista, dapprima Marcello Pera e poi Renato Schifani.
Come al solito si scrivono delle regole che comode, ma poi quando siamo noi a subire tali regole urliamo allo scandalo.
La Lega non deve cedere di un centimetro e deve applicare fino in fondo questi criteri stabiliti da Berlusconi stesso.
Ricordo sempre che la vera battaglia in Ufficio di Presidenza non è per il Presidenti ma per i 6 questori che scriveranno fisicamente i bilanci dei palazzi. Se volete azzoppare davvero il Movimento 5 stelle, è lì che dovete fare la vera guerra!