L’On. Capezzone in apertura del convegno ha presentato la posizione di Direzione Italia nei confronti dell’Unione Europea descritta come un “gigante dai piedi di argilla” etichettandola come “una terza posizione, tra euro-entusiasti da una parte ed euro-sfascisti dall’altra”. Obbiettivo del convegno è stato quello di divulgare un “paper programmatico” sul tema, composto da quattro semplici punti:
1. Avviare una rinegoziazione di tutte le regole e tutti i trattati europei, nessuno escluso.
2. Stabilire che le regole europee naturalmente valgano, ma possano essere messe in discussione da una decisione del Parlamento nazionale, a determinate condizioni. Quindi, stabilire l’opportunità per i Parlamenti (o eventualmente per la Corte Costituzionale, come accade in Germania) di respingere ciò che arriva da Bruxelles. L’Ue deve essere flessibile: ogni membro deve poter aderire o no ai vari progetti, a seconda del fatto che li condivida oppure no.
3. No ad altre cessioni di sovranità economica e fiscale. Sarebbe la gabbia finale: un pilota automatico a Bruxelles-Berlino imposto anche qui. No in particolare a un Ministro delle Finanze unico europeo.
4. Maggiore sussidiarietà: le decisioni politiche e normative devono essere adottate al livello più adatto per il raggiungimento degli obiettivi, e quindi il più possibile vicino ai cittadini.
Numerose critiche sono state mosse alla natura stessa dell’Unione vista come incapace di ricevere una adeguata legittimizzazione dal basso. Un accento è stato più volte posto sulla mancanza di un reale sistema democratico Europeo che sappia essere trasparente, burocraticamente sostenibile e vicino a quelle che sono le necessità dei cittadini e dei singoli stati membri. Direzione Italia inoltre è apparsa critica verso il ruolo ricoperto dall’Italia in occasione della rinegoziazione inglese dalla quale avrebbe potuto giovarne non solo il paese di Sua Maestà ma l’intera Unione.
Quello che è evidente dopo questo convegno è che un nuovo approccio da parte della UE è necessario, e che soprattutto che la BREXIT non è quella catastrofe che i media hanno dipinto, ma una opportunità concreta per tutti.
Se non è possibile cementificare i piedi di questo “gigante di argilla” l’unica soluzione è “far dimagrire questo gigante”. La sfida è lanciata e Direzione Italia ha offerto una nuova cura.