– di Giorgio Gaias – Nessuna croce manca (Baldini&Castoldi), l’ultimo romanzo di Angelo Mellone è il racconto politico e sentimentale di una intera generazione, da Giorgio Almirante a Gianfranco Fini, dal Fronte della Gioventù ad Alleanza Nazionale, dall’isolamento al governo del Paese, fino alla caduta del Governo Berlusconi nel 2011, dal sogno alla sconfitta.
Nessuna croce manca è il racconto della generazione anni 80′ quella che ha scelto di militare a Destra, di fare politica all’interno del Movimento Sociale Italiano. Le vicende di quattro ragazzi Claudio, Dindo, Gorgo e Chiodo si sviluppano tra scontri allo stadio, amori, amicizie, litigi, concerti dei 270bis, riunioni, assemblee studentesche. Il lettore riesce perfettamente a immedesimarsi nel mondo della destra giovanile, tra le sue contraddizioni e i suoi sogni. Ricorre il sogno di Berlino, della caduta del muro e della tanto odiata Unione Sovietica, l’illusione del governo e della nascita di Alleanza Nazionale, la candidatura di Fini al Campidoglio e la fine della prima repubblica. I drammi della vita di tutti i giorni si intersecano con le vicende politiche dell’ultimo ventennio. I protagonisti di Nessuna croce subiscono inevitabilmente il travaglio della destra italiana, quella post Fiuggi che poco poco diventa Berlusconiana e tende quasi ad annullarsi nel Popolo della Libertà, si passa dalla famosa “rivoluzione italiana” ad una serie di fallimenti che culmineranno con la caduta di Gianfranco Fini e della sua leadership.
Nessuna croce manca è la storia di tutte le sconfitte che ancora bruciano sulla pelle di una generazione. Una generazione sbagliata e sempre perdente, fatta di giovanissimi reduci già disillusi da ogni cosa.