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CROLLA IL PREZZO DEL PETROLIO, MA LA BENZINA COSTA IL 20% IN PIU’

benzina-A cura di Danilo Conte Aglioti – Mentre crollano le quotazioni del petrolio nel contesto internazionale arrivando ai minimi dal 2009 l’Italia rimane nei vertici della classifica dei i prezzi di benzina e gasolio.

La nostra media italiana di 1,340 euro/litro di gasolio si pone al secondo posto in Europa dopo solo il Regno Unito con le sue 1,543 euro/litro.

Sul fronte della benzina invece con le sue 1,475 euro/litro l’Italia si pone al quarto posto dietro l’Olanda con 1,545 euro/litro, Regno Unito 1,502 euro/litro, Danimarca 1,499 euro/litro, paesi ad ogni modo dove il reddito medio è più elevato del nostro.

Un litro di benzina costa in italia il 20% in più rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea mentre con il gasolio la differenza è del 18%.

Il tutto pone una accurata riflessione sul motivo della tassazione ( famose accise ) che incombono su ogni cittadino consumatore italiano, le quali creano un’elevata tassazione su tutto il territorio italiano che grava sull’acquisto dei carburanti, il cui ammontare è stato incrementato nel tempo allo scopo di fronteggiare finanziariamente diverse emergenze provocate da eventi naturali e non. Quando sono cadute le giustificazioni di esse, tali incrementi non sono mai stati aboliti, pertanto si può dire che tutte sono anacronistiche.

L’elenco completo comprende:

Il totale di suddetti incrementi dell’accisa, stabiliti prima dal Regno d’Italia e poi dalla Repubblica Italiana, ammonta a circa 0,41 euro (0,50 euro IV inclusa). Da precisare che dal un decreto legislativo permette alle varie Regioni di imporre una accisa autonoma sulla benzina.

A tutto questo si somma la cosiddetta imposta di fabbricazione sui carburanti, che porta il totale finale a 72,42 cent per litro per la benzina verde e 61,32 cent per il gasolio IVA esclusa. Aggiunta anche questa, al 22%, si ottengono 88,35 cent nel primo caso e 74,81 cent nel secondo.

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