A cura di Marco di Lecce – A settembre si sono tenute le elezioni del Parlamento tedesco. I favoriti, ovvero la CDU di Angela Merkel, assieme ai cristiano-sociali bavaresi ( CSU ), hanno vinto, seppur perdendo parte del loro elettorato. I socialisti, sonoramente ridimensionati rispetto agli anni passati, decidono di passare all’opposizione, probabilmente per spirito di sopravvivenza.
Angela Merkel si conferma la leader del paese, ma deve affrontare un grosso problema: formare il nuovo Esecutivo.
Dal 24 settembre ad oggi si è parlato di un fantomatico “governo Giamaica”, in riferimento ai colori della bandiera giamaicana, ovvero nero ( CDU-CSU ), verde ( ecologisti ) e giallo ( liberali ).
Un progetto che ha fin da subito dimostrato notevoli difficoltà. Verdi e liberali non riescono a mettersi d’accordo e l’Esecutivo non riesce a costituirsi.
Stiamo parlando del paese locomotiva d’Europa e pensare che un paese così importante come la Germania sia senza governo da più di un mese è impressionante. Nonostante questa anomalia, non è scoppiato alcun caos in questo stato.
Il rischio di ritorno alle urne é reale. Se ciò si avverasse, potrebbe essere un grosso errore, perché l’elettorato potrebbe rispondere con lo stesso voto dato il 24 settembre. L’ impressione è che il ritorno alle urne sia uno strumento di pressione usato dalla sinistra per affondare la Merkel.
In Europa il ruolo della Merkel é molto importante, se venisse affossata, la leadership europea potrebbe assoggettarsela Macron, personaggio interessante ma ambiguo, che di certo non appartiene alla nostra tradizione politica.
Voi lettori vorreste mai un personaggio come Macron leader indisturbato in Europa? Quali altri politici vedreste come leader in UE, tenendo conto le difficoltà della Merkel?
Dobbiamo fermarci un attimo a riflettere su quanto grande sia stato il cambiamento avvenuto negli ultimissimi decenni.
Un tempo i governi decidevano il bello e il cattivo tempo, ora pare non siano “necessari”, e quando vi sono, è più probabile che facciano danni più che benefici, stando ai fatti del recente passato. Ma quindi chi muove i fili dei destini dei paesi, in assenza dei governi?
A questa domanda, per onestà intellettuale, non si può dare una risposta concisa; si tratta di un particolare assetto economico che in una parola potremmo chiamare “Mercato”.
Insomma, quanto teorizzato dalla “Scuola Austriaca” e da Friedrich Von Hayek pare essersi realizzato; società governate dai mercati, in cui il peso dei governi è sempre più irrilevante.
Occorre prendere atto di ciò, che è un dato della realtà; dopodiché le opinioni, tutte legittime, sono puramente soggettive.
Essendo molto legato alla tradizione politica rappresentata dal Partito Popolare Europeo, sono un sostenitore della Merkel, nel quadro politico tedesco, perciò spero con tutto il cuore che non si ritorni alle urne.