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GIRO D’AFFARI DI 7 MILIARDI D’EURO PER I PRODOTTI CONTRAFFATTI ACQUISTATI DAGLI ITALIANI. SI POTREBBERO CREARE 100 MILA NUOVI POSTI DI LAVORO E AVERE 1,7 MILIARDI DI EURO DI INTROITI PER LO STATO. ADESSO DECIDI TU.

A cura di Giorgio La Porta.

Parte la campagna d’informazione di centro-destra.it contro la contraffazione e l’abusivismo commerciale. È un dovere per noi difendere la qualità dei prodotti italiani e contrastare le merci illegali che incrementano il già ricco business delle mafie che contribuiscono a far crescere lo sfruttamento di chi produce certi materiali in condizioni disumane e schiavizza immigrati per la vendita sulle spiagge e le strade delle nostre città.

Non è casuale che la nostra prima campagna sia proprio su questo argomento delicato. Quando guardiamo i dati ufficiali diffusi dal Censis, leggiamo che gli italiani lo scorso anno hanno acquistato 7 miliardi di euro di prodotti contraffatti. Lo stesso giro d’affari se avvenisse in un mercato legale e ufficiale porterebbe alla creazione di 100.505 nuovi posti di lavoro, una vera manna dal cielo (circa il doppio dell’occupazione dell’intera industria farmaceutica).

Senza la contraffazione, la produzione interna registrerebbe un incremento di 18,6 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 6,7 miliardi (un valore quasi uguale, ad esempio, a quello generato dall’intera industria metallurgica).

Quando compriamo qualcosa di illegale da un abusivo diamo una coltellata alla nostra produzione nazionale, alla legalità e al fisco. Le autorità sequestrano e fermano ciò che possono fermare ma la domanda è davvero immensa, se pensiamo che solo nel campo dell’abbigliamento il giro d’affari è di 2,2 miliardi e un capo su tre acquistato dagli italiani proviene da questo commercio.

Far venir meno la domanda, informare sulla qualità e sulle conseguenze è il motivo che ha portato alla nascita di questa campagna social del nostro giornale.

Comprare di meno ma comprare meglio potrebbe essere un buon modo di investire il nostro denaro. Altrimenti poi non possiamo lamentarci dei negozi che chiudono per lasciar spazio ai magazzini cinesi e alle frutterie bengalesi. Quando compriamo qualcosa in un negozio dobbiamo pensare che parte di quel prezzo serve per pagare l’IVA, poi l’affitto e il mantenimento del negozio, le tasse e i contributi per i dipendenti. Acquistare qualcosa di illegale abbatte questi costi, ma la conseguenza diretta è la chiusura delle serrande per chi si trova di fronte ad una concorrenza sleale che abbatte i propri prezzi.

Le cose di qualità si pagano, non ci sono scorciatoie. Adesso sta a voi decidere se continuare ad ampliare il mercato dell’illegalità che porta ancora più persone a venire qui a vendere merce sulle spiagge per ripagarsi il viaggio con gli scafisti o far venire meno la domanda. Ve la faccio più rozza ma più semplice, più ‘vu cumprà’, più illegalità, più sfruttamento, più scafisti, più clandestini e più serrande italiane abbassate. Al contrario, più commercio legale, più introiti per lo Stato, più posti di lavoro, maggior indotto legale, più servizi, meno ragazzi che scappano all’estero perché qui non si trova lavoro. Non è un dettaglio da poco.

Adesso lo sapete, fate voi la vostra scelta libera. Ogni volta che tirate fuori il portafogli farete una scelta per il futuro. Contribuire a quei 7 miliardi di euro illegali per le mafie o stare dalla parte della legalità e dello sviluppo. Decidete liberamente che Paese volete per i vostri figli, ma poi non vi lamentate.

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