– A cura di Luca Proietti Scorsoni – L’articolo seguente necessita di una premessa d’obbligo anche se, molto probabilmente, foriera di un primo travaso di bile. Un incipit che funge da risposta ad una domanda collocabile tra i quesiti esistenziali per antonomasia. Ovvero: perché pagare il Canone Rai? Ebbene, il motivo, anzi, i motivi sono due: il finanziamento della pletora di dipendenti operanti sotto la tutela della Tv di Stato e…lo Stato stesso! Da leggersi ovviamente con un sinonimo che meglio semplifica il concetto: politica. Ergo, il Canone è necessario per finanziare il centralismo selvaggio dell’informazione pubblica, un’aggettivazione quest’ultima che non sta ad intendere tanto il bene collettivo quanto il bene – in senso di proprietà – dello Stato. Sic et simpliciter. Potrei finire il pezzo qui, cavandomela con le poche battute precedenti. Però si dà il caso che il 2016 ci porterà in dono una novità per quanto concerne i termini di pagamento. In virtù dell’elevato tasso di evasione, che da sempre contraddistingue questo balzello – definiamolo così, adottando una semantica più aderente alla realtà –, si è pensato di integrarlo con la bolletta della luce. In tal modo, sostengono gli ideatori di siffatta innovazione, le frodi verranno drasticamente abbattute e, di conseguenza, aumenterà sensibilmente il gettito erariale. La certezza di codesto assunto è tale che il valore del balzello è stato ridotto a 100 euro. Tutto bene dunque? Non proprio. Ora infatti, dietro ad ogni utenza elettrica, si presumerà la presenza di un apparecchio atto alla ricezione del segnale televisivo, e ciò sta a significare che la tassa – seppur rateizzata – sarà spedita a tutti, anche agli esercizi commerciali e alle seconde case. Dal che si deduce che starà all’intestatario del contratto l’onere della prova per dimostrare l’esonero al pagamento della gabella. E non solo. In un mercato libero, com’è di fatto quello della luce, le varie società attive nel settore, accollandosi sulla propria bolletta anche la voce “canone”, fungeranno da sostituti d’imposta. Ergo, chi può dare la certezza che questo ulteriore servizio non venga fatto pagare con un aggravio sul prezzo finale? Ultima postilla suggeritami da un amico. Al momento, se non paghi una bolletta ti staccano la luce. Dunque, se tra 6 mesi non paghi la bolletta, ti arriverà una cartella esattoriale di Equitalia? Fosse così sarebbe gravissimo perché si andrebbe a sparare su chi è già in difficoltà…Si attendono delucidazioni.
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