A cura di Marcelo Medau.- Dopo la strage parigina, la percezione della sicurezza è sicuramente mutata. Abbiamo toccato quasi con mano la vulnerabilità del nostro sistema difensivo: come sia inefficace dinnanzi a persone che amano la morte più che la vita, dinnanzi a persone che usando il nome di un loro Dio (Allah), non guardano in faccia nessuno; persone assetate di sangue che nutrono una forte invidia della nostra libertà, del nostro liberismo, della nostra democrazia. È vero che non tutti i musulmani sono terroristi, ma è altrettanto vero che tutti i terroristi sono musulmani, quindi? Noi abbiamo il dovere di proteggere le nostre famiglie così
come le Istituzioni hanno il dovere di proteggere il proprio popolo, hanno il dovere di monitorare ed eliminare qualsiasi fonte di pericolosità o presunta, hanno il dovere di attenzionare ancor di più questi individui privi di coscienza occidentale (questa non voluta integrazione o la si gestisce, o la si subisce), e per farlo però, le Forze dell’Ordine hanno bisogno di più risorse e non di tagli continui.
Le politiche confuse d’integrazione e finti buonismi, portate ad una illimitata tolleranza, altro non fanno, che alimentare uno sciovinismo xenofobo che destabilizza ancor più il precario equilibrio tra convinzioni religiose e rispetto delle idee avverse. Queste profonde diversità vanno gestite con lucidità, equilibrio, determinazione e massima severità .
Questi continui arrivi incontrollati sul nostro territorio non possono e non devono persistere sia per una questione economica che per una questione di sicurezza nazionale ed europea; non dobbiamo vivere in una “Eurabia” colpita da sudditanza psicologica e sottomessa, ma in una Europa laica e libera di esprimere le proprie idee ed opinioni. Questa malintesa politica di accoglienza deve inevitabilmente cambiare rotta, tertium non datur. Questi delinquenti, codardi vogliono privarci della nostra libertà della nostra “occidentalità” , ma noi dobbiamo sforzarci per continuare a vivere come abbiamo sempre fatto, con i nostri usi e costumi principalmente in vicinanza delle festività natalizie; con i presepi, i crocefissi e tutti i NOSTRI simboli nelle NOSTRE scuole e nei NOSTRI edifici pubblici. Un augurio anticipato a tutti i nostri concittadini triestini per un dicembre 2015 all’insegna dell’armonia e serenità.