– di Riccardo Boccolucci – Cari lettori, ne è passato di tempo dal mio ultimo articolo sotto il nome di “Artecrazia”. Inizialmente questa rubrica era nata con lo specifico intento di voler proporre delle iniziative per la valorizzazione del nostro Patrimonio Artistico e Culturale. Ma chi sono io per fare questo?
Questo periodo di pausa mi è servito per comprendere che per dare un reale contributo a tutti coloro che, giorno per giorno, si impegnano per far ripartire il nostro Bel Paese attraverso quello che dovrebbe essere, ma non è, il suo carattere fondate, avrei dovuto raccontarlo.
Da questo momento, andremo alla ricerca di tutte quelle realtà che, in quest’epoca intrisa di superficialità, non trovano la giusta copertura mediatica.
Passando per chi, nel 2016, ha il coraggio di inseguire i propri sogni e le proprie passioni e, per diletto o per lavoro, si occupa di pittura o scultura, arriveremo a conoscere i più variegati artisti di strada.
Parleremo di giovani imprenditori che si muovono nel mercato dell’arte, in tutte le sue sfaccettature; incontreremo chi si occupa dell’organizzazione di eventi e manifestazioni volte alla valorizzazione della nostra Cultura e delle nostre tradizioni, famose in tutto il mondo.
Perché tutto questo? Perché credo fermamente che il centro-destra, nel suo attuale stato, debba capire che per ripartire veramente, non con le parole ma con i fatti, debba riconoscere delle colonne portanti su cui basare la propria ricostruzione e, tra queste, la più importante è certamente quella della Cultura.
Non c’è bisogno che sia io a farvi presente quanto il nostro Patrimonio artistico e culturale sia influente e invidiato in tutto il mondo.
Penso che attraverso una buona riforma della Cultura, una riforma che la renda davvero protagonista della scena, ad avvantaggiarsene poi saranno tutti le altre componenti del Sistema Italia, economia in primis.
A presto, ci vediamo qui, su Artecrazia!