889927611 – di Giorgio Gaias – Matteo Salvini è il fenomeno politico, e anche mediatico, del momento. Da una Lega Nord ormai prossima alla scomparsa dalla scena politica italiana e ai minimi storici il segretario della Lega è riuscito ad ottenere un movimento di nuovo forte al Nord e radicato persino nel Sud, cambiando per sempre il volto del partito più longevo della politica italiana.

Non si parla più di “Padania libera” di “Roma padrona” il volto della Lega è cambiato completamente, alcuni definiscono questo fenomeno “fascioleghismo” termine troppo superficiale per definire un fenomeno che è tutt’altro che una mera operazione elettorale. C’è un movimento politico che sta nascendo a destra, che si candida ad essere grande con un processo parallelo a quello che sta attuando Renzi con il partito della nazione insieme ai vari Verdini e Alfano.

Nel suo libro Rapisarda analizza proprio questo processo di formazione che supera le vecchie categorie che stavano portando la Lega all’irrilevanza politica. Dall’alleanza con CasaPound a Roma allo sbarco al Sud dell’ormai ex carroccio, la scomparsa di Umberto Bossi e di tutta la vecchia classe dirigente, l’abilità di Matteo Salvini nel comunicare e scaldare i cuori dell’elettorato di destra che da tanto tempo si sente abbandonato e oggi vede in Salvini una speranza per il futuro.

Il leader della Lega con il suo linguaggio diretto parla esattamente come la maggior parte degli italiani, pensa esattamente come la maggior parte degli italiani, riesce ad essere in sintonia con il pensiero degli italiani come pochi leader in questo momento particolare della politica italiana. Nemico numero dei centri sociali e dell’Euro, oppositore dell’immigrazione clandestina, apprezzato all’estero da Marin Le Pen e Vladimir Putin, mai come oggi è riuscito ad aggregare all’interno della Lega varie anime, a portare dalla sua parte anche intellettuali, economisti. Molti si chiedono quale possa essere il contatto tra la Lega e i vari movimenti di destra sparsi per il Paese visto gli scontri di vecchia data tra Umberto Bossi e Gianfranco Fini (sembra di parlare di un era lontana anni luce e invece si parla solo di cinque sei anni fa), molti dimenticano che il regionalismo era un tema principale durante i Campi Hobbit del fu Fronte della Gioventù, oggi tutto questo riemerge, con Matteo Salvini nasce il regionalismo identitario. La vera forza del “Matteo giusto” come amano chiamarlo i suoi sostenitori è quella di riuscire a mettere insieme varie culture e esperienze politiche e fondarle in un unica identità e non per un calcolo politico, questa è la vera novità.