marcelli– A cura di Luca Proietti Scorsoni – Daniele è giovane, capirete: classe ’95, ma oltre a questo può vantare anche qualcos’altro in grado di dare compiutezza alla sua beata condizione esistenziale. Perché la gioventù non è altro che una breve parentesi anagrafica, un involucro corporeo che, se privo di sostanza, assume esclusivamente i connotati lievi di un ritratto fugace. Ripeto: non è il caso di Daniele. Il ragazzo, avrete modo di constatarlo leggendo l’intervista che segue, è già smaliziato non poco grazie all’assidua frequentazione di alcuni ambienti che fungeranno da cardine al suo domani. Al secondo anno di Geologia, presso l’Università di Perugia, Daniele ha già al suo attivo un portale di sismologia grazie al quale gli appassionati della materia possono interagire tra loro per scambiarsi informazioni utili ai fini del monitoraggio del sottosuolo. Inoltre partecipa attivamente alla vita sociale del suo comune, Avigliano Umbro, una perla di 2500 anime incastonata tra una tavola policroma di campi coltivati e il cielo smaltato di azzurro e infinito. Poi, ovviamente, la Politica che per l’occorrenza è ancora meritevole di essere ornata con la maiuscola: nella bella casa che fa da scenario alla nostra chiacchierata assaporo nuovamente il piacere di udire proposte sincere, condite perfino con quel tocco di onirico che a vent’anni dovrebbe essere pane quotidiano. Ma ciò non vuol dire che il pragmatismo è un’opzione secondaria, tutt’altro. Daniele Marcelli, il più giovane candidato sindaco d’Italia, ha tutta l’intenzione di incidere la propria impronta nelle dinamiche politiche della sua terra e vuole farlo con idee limpide, buon senso e lungimiranza perché la giovinezza solo Dio sa quant’è bella ma chi lo dice che nel “doman non v’è certezza”?

Daniele, com’è nata la tua passione per la “nobile arte”?

Non so dirvi con precisione il momento preciso in cui è nata in me la passione per questa nobile arte, forse perché il processo è stato molto graduale ed è iniziato parecchio tempo fa. Credo che la politica sia il mettersi a disposizione per il bene di una comunità, che sia uno stato, un comune o anche un gruppo di amici e poi a me è sempre piaciuto prendermi alcune responsabilità fin da molto giovane. Certo, prima il mio “fare politica” corrispondeva all’organizzazione di una partita di calcetto o di una web-radio per far discutere i miei coetanei e portare in loro una consapevolezza, ora che sono “cresciuto” mi candido per ricoprire un ruolo molto più importante

Quali sono stati fin’ora i momenti più significativi del tuo percorso politico?

Nonostante abbia affrontato questo percorso da non molto tempo, ci sono già stati diversi momenti importanti per la mia crescita. Se dovessi sceglierne uno sarebbe sicuramente la partecipazione ad un viaggio di formazione politica presso il parlamento europeo di Bruxelles organizzato dall’Onorevole Antonio Tajani nel quale ho avuto modo di confrontarmi con la più grande realtà politica esistente in Europa .

A freddo non pensi di essere stato un po’ troppo impulsivo nel candidarti così giovane per la poltrona di sindaco? Cos’è che ti ha spinto a fare il fatidico passo?

No, non credo di essere stato troppo impulsivo. Credo che in un comune come quello di Avigliano Umbro ci sia veramente la profonda necessità di portare Aria Nuova per creare quell’alternanza necessaria ad ossigenare qualsiasi comunità. Gran parte della popolazione qui si sente oppressa da una classe politica che ha guardato esclusivamente ai propri interessi e non al loro bene, per questo ho deciso di fare il fatidico passo che ho sentito come un dovere morale.

I tuoi coetanei, gli amici, le persone che ti conoscono come hanno accolto la tua decisione di affrontare questa avventura elettorale?

Inizialmente quasi non ci credevano, ora invece l’hanno accolta in maniera molto molto positiva e si sono schierati a mio sostegno.

Immagino quanto tu possa essere legato sentimentalmente ad Avigliano Umbro. Puoi dirci qual è il tuo progetto per il futuro del tuo comune e cosa farai, in caso di elezione, nei primi 100 giorni?

In caso di vittoria nei primi 100 giorni mi impegnerò come promesso a farmi un giro per ascoltare tutte le necessità delle persone e nel frattempo darò alla mia squadra il compito di approfondire lo studio già avviato sul bilancio comunale in modo da individuare le spese che è possibile ottimizzare. Il 6 giugno però dai, concedetemelo, festeggerò la liberazione del mio amato paese.